Davide Capozzi e Julien “Pica” Herry mettono a segno tre prime discese in snowboard in un colpo solo: parete Sud Ovest, cresta Sud Est e parete Est del Grand Combin de Grafenière.
www.snowhow.it (Testo e foto di Davide Capozzi)
“Tutto ha inizio con una foto, come spesso accade. Il mio amico Diego Fiorito (sciatore alpinista con innumerevoli prime discese) anni fa mi mostra una foto del versante est del Grand Combin de Grafenière (4314 m.); subito mi rendo conto che la cosa non è semplice: l’accesso alla parete è difficile a causa di un ghiacciaio tormentato (Glacier du Croissant), l’avvicinamento è lungo e la difficoltà di verificare le condizioni della parete rendono il tutto molto scoraggiante. Decido di accantonare l’idea di sciare questa montagna preferendo altre mete più facili da realizzare.
Quest’anno però, le condizioni non particolarmente eccezionali nel massiccio del Monte Bianco, hanno fatto sì che spesso io e i miei ci siamo guardati intorno ed ecco quindi ritornare l’idea di sciare la Est del Grand Combin, di nuovo grazie ad una foto, scattata da un altro amico appassionato di discese. Le condizioni della parete sembrano ottime, rimane il problema su come accedervi.
Mostro la foto all’amico Julien “Pica” Herry , chiaramente interessato, e subito decidiamo per un sopralluogo nella zona del Glacier du Mont Durand ai piedi del massiccio del Gr. Combin al fine di renderci conto sul da farsi.
Durante questa giornata di esplorazione, in una zona che nè io e nè Julien conoscevamo prima, ci rendiamo conto che il Grand Combin de Grafenière presenta anche altre due splendide linee da sciare: la cresta Sud Est (via italiana) e la parete Sud Ovest (sciata per la prima volta il 18 maggio 2015 da Edmond Joyeusaz). A questo punto, l’idea che nasce in noi è quella di sciare entrambe le linee e sperare di realizzare anche il nostro piccolo sogno, ovvero quello di scendere la Est.
Il 31 maggio, alle 4:30 am, Julien ed io partiamo dal vallone di By, sopra il paese di Ollomont, a quota 2100 m slm; in 6 ore circa raggiungiamo la spalla sommitale del Grand Combin de Grafenière, a quota 4200 m slm. Le condizioni sono ottime e in poco tempo scendiamo con i nostri snowboard i 600 metri di cresta. Ricalziamo i ramponi e lungo le nostre tracce raggiungiamo per la seconda volta la spalla sommitale. La fatica si fa sentire, ma dopo qualche attimo di esitazione entriamo a vista nella immensa parete Sud Ovest: la neve è primaverile, perfetta, e in poco tempo superiamo la crepaccia terminale. Non ci rimane che raggiungere il Col Sonadon e quindi scendere verso il rifugio invernale dell’Amianthe. Una giornata lunga in cui il peso delle nostre splitboard sugli zaini si è fatto sentire.
Dopo questa giornata decidiamo che il giorno seguente avremmo provato a raggiungere la parete Est dalla cresta Sud Est, attraversando nella parte alta e risalendo solo l’ultima parte del pendio. Fortunatamente sarà con noi l’amico Denis Trento (campione di scialpinismo) con cui quest’anno ho condiviso tante belle discese. Denis ci raggiunge verso sera al rif. Amianthe
La notte è molto breve (la seconda per Julien e me), sveglia a mezzanotte e partenza alle 01:00 am. Verso le 5:00 siamo di nuovo in cima alla spalla sommitale del Grand Combin de Grafenière; entriamo nella parete Est con le prime luci dell’alba con gli sci e gli snowboard, su una neve marmorea. Calziamo i ramponi e risaliamo lungo la parte finale del versante Est. Purtroppo non c’è abbastanza neve nel tratto più stretto e una calata in corda doppia è obbligatoria; così decidiamo che la discesa integrale dalla cima sarà per una prossima volta. Ci accontenteremo di sciare la parete Est dalla spalla sommitale.
Finalmente dopo oltre un’ora di attesa per la neve troppo dura, possiamo calzare i nostri snowboard e sci e immergerci nel vuoto di questo versante. La neve è buona e i 600 metri di parete passano velocemente, le pendenze sono decisamente più sostenute dei due itinerari del giorno precedente, la sensazione di vuoto è sempre presente e rende il tutto molto più interessante.
Al termine della discesa della parete, attraversiamo velocemente sotto l’enorme seraccata che domina il Glacier du Croissant e risaliamo verso la Tour de Boussine (3826 m.); da questa cima potremo scendere verso il Glacier du Durand e finalmente raggiungere il rifugio Amianthe.
Un grazie particolare alla mia compagna Michèle che ci ha alleggerito il peso dei nostri zaini il primo giorno, portandoci al rifugio il resto del materiale e tutti i viveri necessari per il giorno seguente.”