Interloquisco punto per punto, ovviamente anche tutto quello che dico io è discutibile
seba ha scritto:
alcune considerazioni personali e assolutamente discutibili
larghezza della mezza tavola
la larghezza credo che vada a interferire solo su vecchie traccie da SA strette, ormai anche sci con 120/140 al centro sono comuni
Inoltre in caso di vecchie traccie conviene crearci la ns nuova
Boh…si ci sono dei problemi nelle tracce strette e dure, ma mi pare che se c’è una traccia normale si faccia comunque meno fatica a starci sopra, magari allargandola un po’ da una parte che farla nuova, soprattutto se c’è da tracciare in diversi cm di fresca, no?
E una roba larga, sul duro, terrà di lamina sempre meno di una stretta (ho visto che l’hai detto dopo quindi su questo siamo concordi)
seba ha scritto:
sciancratura
Purtroppo con le scaincrature avremmo sempre un prblm su una delle due 1/2 tavole
Ma converrebbe che le split fossero meno sciancrate, no?
seba ha scritto:
sistema attacco-scarpone soft
Parlando di sistema attacco+ scarpone (SAS) + piastra (P), l' inconveniente è sicuramente dato dal SAS che è molto più "flessibile " e "morbido" rispetto ai sistemi SAS da SA.
Inoltre il ns fulcro sulla piastra è dato da un singolo perno che tende ad avere un po di flessione e movimento
Anche la larghezza d'appoggio del sistema SAS nn favorisce un adeguata distribuzione del carico/spinta sulla lamina nei traversi che in caso di pendenze sostenute tende a toccare sulla neve in quanto sporge dalla sagoma della tavola.
In questo caso dovremmo già avere i Rampant(R) inseriti ma l'appoggio dell sistema SAS sulla neve può ridurre l'effetto del R.
Solitamente si sale tenendo il SAS abbastanza lasco proprio per migliorare il movimento della caviglia e la comodità della camminata, ma in questa modalità sui traversi avremo la spaicevole sensazione di instabilità durante il caricamento della lamina, sia per il SAS lasco sia per la flessione/movimento del perno della P
L'ideale sarebbe avere in salita uno scarpone piuttosto stretto e ben "tirato" che impedisca eventuali movimenti della caviglia laterali e di conseguenza anche avere l'attacco stertto bene.
Ma questa ipotesi non favorisce una comoda risalita in quanto impedisce una corretta flessione della caviglia e ci troveremmo con un SAS alquanto duro e fastidioso.
ok
Ma più che altro secondo me il problema non è stringere lo scarpone (che poi ti viene freddo e male ai piedi) ma l’attacco….dopo un lungo traverso mi sono trovato con lo scarpone tutto storto all’interno dell’attacco
seba ha scritto:
L'opzione SAS rigido penso migliori queste problematiche in quanto avremo un sistema più compatto, ma studiato per permettere il movimento della caviglia in salita, una superficie di appoggio ridotta che spinge in maniera più precisa sulla lamina e che nn fuoriesce dalla sagoma della tavola
Ovviamente il problema di movimento/flessione del perno della P resterà, ma il SAS rigido supplirà in parte a questo.
Come già detto lo verificherò….ma non finché ci sarà neve fresca!
seba ha scritto:
flex camber?
Anche questi hanno la loro parte negativa ( e la foto lo dimostra) per cui dobbiamo spingere molto di più in quanto la ns superficie di lamina utile è a volte solo quella in prossimità dello scarpone
Con tavole morbidone avremo più sbananamento punta-coda ma meno difficoltà nello spingere verso il basso per annullare l'effetto camber
In tavole più rigide avremmo l'effetto diverso
No…. qua come detto prima io penso che il camber giusto non dovrebbe consentire lo sbananamento della tavola…ovvero al massimo essere piatta quando ci si sta sopra…su questo punto interpellerò i miei amici ingegneri dei materiali……. ma di fatto la voilè (che ha un ponte e un felx quasi tipo tavola hard) tiene 100 volte più della burton in salita (la venture diciamo 50 volte)
Flex: in generale penso che le split debbano essere piuttosto rigide per essere polivalenti (sempre che uno debba fare anche cose toste), la maggiore difficoltà nel girarle va sopperita con la tecnica
Poi alla fine i due fattori camber e flex sono legati quindi vanno considerati assieme giusto?
seba ha scritto:
P.S. Magne traction
La tecnologia magne traction consiste praticamente in una lamina che non è dritta, come le solite, ma se tu la guardi di profilo è ondulata, per la precisione dovrebbe avere 7 onde che a distanza di qualche centimetro l'una dall'altra, su quasi tutta la lunghezza della lamina, naturalmente vicino a nose e tail esclusi..quindi la cosa ti permette di avere delle lamine che lavorano su una superficie più ampia rispetto ad una lamina normale, migliorando la tenuta in conduzione e la precisione della tavola e permettendoti di tirarla al limite ancora più che una tavola normale..personalmente non l'ho mai provato ma le opinioni che sento in giro sono più che positive..
Questo è interessante…anche se non ho ancora capito bene come funziona
sarebbe da verificare se è funzionale anche in salita, dato che la dinamica è un po’ diversa….ma prima di ste cose qua credo che se ne potrebbero evolvere altre più fondamentali nelle split, a cominciare dal sistema scarpone –attacco – interfaccia e soprattutto il fattore peso