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MessaggioInviato: 14/01/2010, 10:05 
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Iscritto il: 18/11/2009, 15:52
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Come accennato in un altro topic, ho fatto un po' di prove con questa configurazione:
- attacchi soft Wedze FR9 (sono quelli in alluminio, non più in commercio). Purtroppo non ho una foto sottomano
- scarponi da alpinismo Quechua Bionnassay 700: Immagine

Prove fatte fondamentalmente in discesa, in pista e bordo pista (o poco più) per una giornata intera, dalle 10.00 alle 16.00. Temperatura poco sotto lo zero durante l'intera giornata, nevicato a tratti. Mezzo metro di neve appena caduta piuttosto pesante.

L'unica accortezza che ho dovuto adottare è stata quella di stringere parecchio gli attacchi, per avere le fasce sempre a stretto contatto col piede: in questo modo danno meno fastidio. Il timore era che arrivassero a far male, data la scarsa imbottitura della scarpa. In realtà si tratta solo di un lieve fastidio comparso fin dalle prime discese ma mai andato oltre, assolutamente sopportabile. Pensando che, normalmente, si tratterà di configurazione da adottare in uscite "alpinistiche", il problema non si dovrebbe porre: in salita infatti si può tranquillamente tenere gli attacchi leggermente più larghi, stringendo solo in discesa (che però non dura 6 ore...).

Non ho trovato assolutamente nessun problema di assetto, nè nella curva in backside (lo spoiler dei Wedze è piuttosto alto) nè in frontside (qui aiuta lo scarpone, decisamente alto, un po' "oldstyle" nell'ambito degli scarponi da alpinismo), a patto di stringere bene anche lo scarpone.

Avendo provato solo in ambito impianti, per il momento posso dare solo come teorici i vantaggi in salita: scarpa più leggera, più comoda per camminare, con una suola decisamente più adatta rispetto agli scarponi soft da snow e con la possibilità di montare qualsiasi tipo di rampone. Se l'uscita prevede passaggi alpinistici si va ovviamente meglio anche dello scarpone da scialpinismo.

Per quanto mi riguarda, il test è superato con voto 7.5 e l'esperienza mi ha convinto del fatto che con la split viaggerò con queste scarpe. Non do un voto più alto per il già citato lieve fastidio a livello del collo del piede e per il fatto, puramente estetico, peraltro, di avere l'attacco più largo dello scarpone (anche se non di tanto, mi sarà avanzato mezzo centimetro per parte). Dal punto di vista pratico nessun problema, lo scarpone non si muove di un millimetro.
Adesso mi verrebbe la voglia di provare con attacco hard...


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MessaggioInviato: 15/01/2010, 16:14 
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Iscritto il: 24/02/2009, 21:35
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Con l'attacco hard probabilmente non avresti sostegno in back. Almeno quando ho provato io non ne avevo abbastanza.

Anche qui sul forum ci sono foto di un attacco hard modificato con uno spoiler per usarlo con questo tipo di scarpone.


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MessaggioInviato: 15/01/2010, 17:09 
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Iscritto il: 18/11/2009, 15:52
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Località: Agordo, BL
Penso anche io che questo possa essere un grosso limite. Tanto più che lo scarpone, dietro, è molto più basso di quanto non sia davanti.


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MessaggioInviato: 15/01/2010, 19:07 
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Iscritto il: 18/11/2009, 15:52
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Aggiornamento

Questa mattina, prima di andare al lavoro, rapida pellata di un'oretta e mezza per vedere l'effetto che fa... :mrgreen:

Ho scelto apposta un percorso un po' incasinato (la salita dalla valle di San Lucano verso il bivacco Cozzolino) per fare un po' di cava-e-metti e soprattutto sforzare un po' i piedi negli scarponi. La neve era assolutamente consolidata e portante, con un leggero strato di brina di superficie.
Le mie intelligenti deduzioni sono:

1. quello che dicono tutti è vero (e quindi lo dico anche io, finalmente): senza le lamine interne inutile pensare di fare dell'alpinismo serio. Sono quelle che tengono meglio, il passo sulla parte sciancrata è, oltre un certo angolo del pendio, piuttosto insicuro.

2. lo scarpone da alpinismo in salita è una figata, decisamente meglio del softboot. Bella scoperta, direte... sono d'accordo. Ma almeno adesso lo so!

Mi sono fermato, per chi conosce, dove il sentiero estivo si impenna per qualche metro prima di attraversare il nevaio e di arrivare al bivio per la forcella Col Negro. Il mio test l'avevo fatto e comunque tempo di arrivare in forcella non ne avevo (maledetto lavoro... :crash: ).

Col test non c'entra niente, ma vi allego comunque due foto fatte a metà salita...


Allegati:
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Commento file: La Quarta e la Terza pala di San Lucano. In mezzo, il Boràl di Lagunàz...
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MessaggioInviato: 22/01/2010, 15:18 
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Iscritto il: 16/09/2009, 16:47
Messaggi: 583
Località: Milano e dove c'è fresca...
skwattrinated ha scritto:
Aggiornamento

Questa mattina, prima di andare al lavoro, rapida pellata di un'oretta e mezza per vedere l'effetto che fa... :mrgreen:

Ho scelto apposta un percorso un po' incasinato (la salita dalla valle di San Lucano verso il bivacco Cozzolino) per fare un po' di cava-e-metti e soprattutto sforzare un po' i piedi negli scarponi. La neve era assolutamente consolidata e portante, con un leggero strato di brina di superficie.
Le mie intelligenti deduzioni sono:

1. quello che dicono tutti è vero (e quindi lo dico anche io, finalmente): senza le lamine interne inutile pensare di fare dell'alpinismo serio. Sono quelle che tengono meglio, il passo sulla parte sciancrata è, oltre un certo angolo del pendio, piuttosto insicuro.

2. lo scarpone da alpinismo in salita è una figata, decisamente meglio del softboot. Bella scoperta, direte... sono d'accordo. Ma almeno adesso lo so!

Mi sono fermato, per chi conosce, dove il sentiero estivo si impenna per qualche metro prima di attraversare il nevaio e di arrivare al bivio per la forcella Col Negro. Il mio test l'avevo fatto e comunque tempo di arrivare in forcella non ne avevo (maledetto lavoro... :crash: ).

Col test non c'entra niente, ma vi allego comunque due foto fatte a metà salita...


Complimenti e grazie...mi sono quasi convinto al passaggio da softboot a scarpone x alpinismo invernale....

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MessaggioInviato: 22/01/2010, 15:51 
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Località: Dolomiti (ogni tanto anche altri bei posti con belle montagne alte piene di powder)
quasi quasi provo anche io
ma prima devo vendere i dynafit

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MessaggioInviato: 16/02/2010, 16:22 
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skwattrinated ha scritto:
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lo scarpone da alpinismo in salita è una figata, decisamente meglio del softboot. Bella scoperta, direte... sono d'accordo. Ma almeno adesso lo so!



quindi adesso usi tale configurazione con scarpone da alpinismo?

io ho provato con quelli da scialpinismo (attacchino in salita addirittura), ma il feeling non sembra proprio sbocciare, in discesa of course, (in salita sono il meglio)
pertanto volevo trovare una soluzione intermedia tra il softboot (poco rigido per la salita e difficilmente ramponabile in situazioni critiche) e lo scarpone da scialpinismo (rigidissimo per la salita ok, ma altrettanto feeling-less per la discesa).
probabilemte la via da te tracciata potrebbe essere anche la mia!

non mi resta che provare!

:Thumbup:

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MessaggioInviato: 16/02/2010, 18:33 
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Sì, tutte le ultime uscite le ho fatte in questa configurazione.
Tra l'altro, come ipotizzavo dopo il test fatto in una giornata in pista, il problema del fastidio al piede dovuto alle fasce dell'attacco durante un'uscita alpinistica è inesistente: in salita, che è la maggior parte del tempo, non hai nessuna necessità di stringere alla morte; in discesa è bene stringere bene, ma prima delle due ore non mi ha mai creato alcun problema. E se avete uno spot dove riuscite a fare discese che durano due ore, vi prego, segnalatemelo!


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MessaggioInviato: 04/03/2010, 12:02 
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Località: Dolomiti (ogni tanto anche altri bei posti con belle montagne alte piene di powder)
rilancio il topic per sapere se qualcuno ha provato con altri scarponi da alpinismo
ho visto gli spantik della la sportiva e altri simili che si potrebbero provare....ma il costo è elevato e la rivendibilità in caso di inutilizzo bassina....già non ho ancora venduto quelli da skialp....

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MessaggioInviato: 04/03/2010, 13:36 
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Messaggi: 78
io ho provato scarponi da alpinismo modello asolo con attacchi hard dal 2001 al 2004
mi sono trovato discretamente bene
poi, dopo pesante slogatura alla caviglia, sono passato a dei scarponi soft , più alti sul polpaccio ed è stata la soluzione
purtroppo nei movimenti alpinistici in salita i soft hanno dei limiti grossi (dove gli skialp vanno a scarponi con i soft ci devi cacciare i ramponi come minimo)

personalmente, per la discesa, tra uno scarpone da alpinismo e uno da skialp vedrei meglio quello da skialp, soprattutto x la rigidità che riesci a raggiungere

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http://www.youtube.com/user/rudyFR
http://mountain360gradi.blogspot.com/


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