Splitboard.it

Zona: val di Breguzzo
Luogo di partenza: Parcheggio per rifugio Trivena- prese d'acqua
Quota di partenza: 1150
Dislivello:1850 +150
Esposizione: Est -Sudest
Difficoltà: BSA
Fattibilità in snowboard [1-5]: 3
Fattibilità in splitboard [1-5]: 4
Materiale alpinistico necessario: picca, ramponi (per canalino e cima), imbrago, corda (utili per la cima alcuni passaggi esposti I e II grado)
Cartina: indicazioni sulla cartina, editore, numero o nome
Descrizione itinerario: percorso che segue fino al rifugio il sentiero battuto dal gestore lungo il torrente trivena, poi verso Pra Redont e superato questo si arriva ai pendii alla base del Cop fino alla sua cresta che si può risalire, per la discesa (pensando di cercare una neve più bella abbiamo deciso di andare fino alle porte di Danerba per poi scendere la val del vescovo dove in realtà abbiamo trovato neve pessima cumuli eolici misti a neve consistenza budino con traversoni per cercare di restare sempre in quota onde evitare di infossarci sul fondo della valle, e poi ridiscesa fino Pra Redont e poi al rifugio, nota positiva il rifugio aperto, una birra enorme un panino con il lardo e quattro chiacchiere con il gestore.
Salita:  Dal parcheggio si segue la stradina per il rifugio Trivena, fino al rifugio a quota di 1650 mt , si prosegue all'interno della valletta che porta a Pra Redont fino al cambio di pendenza volgendo leggermente a sinistra che porta a alla spianata di Pra- Redont 1970, all'ingresso in fondo alla spianata in direzione N-O verso l'unica valle che è la Val del Vescovo, si sale la prima rampa dove si nota sulla destra un canalino innevato che se ben ghiacciato rende indispensabile l'uso di ramponi e picozza, alla cui sommità ci si rimette le mezze tavole e si sale in direzione del Cop fino alla sua base restando verso la sua cresta a N-E della cima dove si lascia la tavola si ricalzano i ramponi e la picozza fino alla cima seguendo la cresta con alcuni passaggi esposti anche se non troppo difficili fino alla cima 3001mt
Discesa: Si scende dalla cresta fino a recuperare il materiale lasciato alla base, si scende in diagonale passando sotto la cresta in direzione S-O tenendosi il più alti possibile, passando vicino al passo di Breguzzo fino a scendere sotto le cima di Danerba dove la traccia inizia a pianeggiare cambio assetto 150 mt di dislivello in direzione della Cima di Danerba, dove si icambia assetto per arrivare fino alla bocca di Danerba e da qui imboccare la Val del Vescovo in direzione Est con grandi traversoni sul versante di destra in quota evitando gli avvallamenti fino alla fine della valle sul Pra Redont restando in quota sempre sul versante dx per poter scendere a destra del torrente fino al rifugio sulla destra del torrente fino al rifugio per proseguire fino alla macchina dall'itinerario di salita
Attenzione a: condizioni della neve, valutare bene le proprie condizioni visti i dislivelli importanti 1850 +150
Bibliografia e riferimenti utili: http://www.trivena.com/ chiamare il gestore super preparato sulle gite e sulle condizioni

Data:  21/03/2014
Quota neve: 1150 (anche se ogni tanto sulla stradina la neve manca per qualche metro e ci ha costretti a togliere tavola e sci)
Meteo: soleggiato con foschia a fondo valle
Tempo impiegato:  4 h in salita fino alla cima 2 h in discesa con una risalitina di 150 mt in mezzo
Condizioni itinerario: condizioni della neve pessime in discesa
Commenti: scenario incredibile, gita molto bella, condizioni della neve pessime in discesa per il troppo caldo slavine di profondità che incutono un certo timore e rendono insciabili alcuni tratti! forse era meglio salire per l'itinerario di salita anche se dalle 9 alle 9,30 la neve è passata da ghiacciata in superficie a budino flaccido, quantomeno si sarebbero potute fare 2 curve, la Val del Vescovo ha condizioni mutevolissime da ghiaccio a poltiglia con cumulo eolico alla bocca di Danerba ENORME e slavine sul lato sinistro che sono proprio sinistre!


a breve alcune foto

Gita gran pregio mata....
Io pensavo che la discesa riprercorresse il tracciato di salita. La val del vescovo l'ho fatta in condizioni spettacolari l'anno scorso scendendo dal lato nord del craper. Confermo il senso di apprensione passando in alcuni tratti.
Peccato per le condizioni; eri con la tavola? Pensavo che essendo in pieno sud il manto si fosse giá compattato con i cicli di fusione e rigelo dell'ultima settimana. In effetti mi son detto bella scelta il cop, tanto che ho meditato un tentativo questa settimana (abortito per il momento).

eravamo indecisi se farla dalla risalita, nel tempo di salire la cima e scendere 30' in tutto si era trasformata in una pappetta probabilmente dovuta alla colorazione rosata che assorbe moltissime radiazioni solari e abbiamo puntato verso la val del vescovo per cercare condizioni più interessanti... Gli strati sono compattati solo manca la coesione con il fondo infatti le slavine sono tutte di profondità....dove c'è il canalino domenica scorsa uno (alle 14.00) è rimasto sotto fortunatamente senza conseguenze. Ora posto un paio di foto per capire!

complimentoni, non conosco l'uscita ma mi pare proprio uno di quei gitoni lunghi e di soddisfazione.
bravi.

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saluti!
nico

Veramente complimenti!! Peccato per la discesa, con le giuste condizioni deve essere proprio uno spettacolo!! La foto con le slavinone è sotto redont?

Complimenti, nella foto delle slavine sembra che sia esplosa una mina.
Ho visto il sito del rifugio, complimenti al gestore...veramente attivo.

Ah dimenticavo... nelle slavine della foto sopra il rifugio prima di arrivare al Redont ad un certo punto ci siamo imbattuti nella carcassa di un camoscio, le cui ossa erano sbriciolate, il che ci ha fatto venire alcuni dubbi:
1- questo è (era) un camoscio e ci è rimasto sotto come un coglione, saremo poi tanto più furbi noi?
2- se questo è il risultato sulle ossa del camoscio a che cavolo serve l'arva in questo caso...

dopo questa breve riflessione abbiamo abbassato la testa e abbiamo deciso di andare avanti

a ritrovare la salma e farti dare una degna sepoltura.....

comunque come ha detto il mio amico scimunito... meio el camoc che noi!