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Zona: Carnia, Sappada
Luogo di partenza: Nel paese di Cima Sappada vicino ad un tornante, nei pressi della Chiesa, parcheggiare e seguire la strada che d'estate porta al Rifugio Sorgenti del Piave (in inverno non viene pulita e la neve rende impossibile percorrerla)
Quota di partenza: 1.227mt
Dislivello: 1.467mt
Esposizione: salita Nord-Ovest, discesa Nord
Difficoltà: OSA
Fattibilità in snowboard [1-5]: 1
Fattibilità in splitboard [1-5]: 2 (3 o 4 per i sadomaso)
Materiale alpinistico necessario: picca e ramponi, corda per eventuale calata se cornici troppo grosse o nel caso di conserva corta in salita
Cartina: Tabacco n.01
Descrizione itinerario: Splendida Cima al confine tra Friuli e Austria. Lontanissima dai luoghi di facile accesso in inverno e per questo spesso gli itinerari in queste zone sono poco battuti. La cresta Nord-Ovest del Peralba è quasi mitizzata, oltre alle oggettive difficoltà (pendenza alta ed esposizione importante -proibito volare) non sempre è in condizione. Bisogna partire con l'idea che qui le cime vanno sudate con un lunghissimo avvicinamento, però poi l'ambiente sà ripagare con gli interessi.
Salita: Dalla macchina seguire i 9km di strada, e poi, sentiero facile fino a raggiungere il Rif. Sorgenti del Piave (in estate si arriva in macchina, meglio non usare la berlina del papà però). Da qui procedere nel bosco alzandosi gradatamente verso le pareti per poi traversare come si può fino a raggiungere i piedi della poderosa Cresta Nord-Ovest. Calzare i ramponi e andare sù finchè ce n'è. Superato un breve tratto con qualche mugo poi lo spallone appare in tutta la sua imponenza e verticalità. Non lasciarsi ingannare dalle varie gobbe che assomigliano alla cima, testa bassa che sarà ancora lunga. Il punto chiave è un imbuto a 2/3 di salita dove si procede per un esile cresta (corta ma molto esposta), poi la spalla spiana lievemente e si allarga molto facendo finalmente scorgere la cima. Seguire sotto le cornici e scegliere il punto migliore per passarle. La Cima è piatta e larga con una croce, una campana e la statua di una Madonna.
Discesa: Si può scendere sia dal versante di salita (molto ambita e famosa), sia proseguendo ad anello verso nord per il sentiero 131. Descriverò quest'ultima. Dalla vetta rimanere in cresta stando attenti alle dovute distanze delle cornici. Perdere un po' di quota e superare due gobboni. Arrivati quasi alla fine di questa lunga camminata in quota poco prima di un grande salto di roccia c'è un invitante insellatura che fà da ingresso ad un canale stretto e ripido. Spesso c'è una grossa cornice che costringe ad una breve calata (15mt). Scendere lungo il canale e portarsi a dx (scendendo) verso il limite del profilo nord della montagna. Tutto porta a scendere sparati immettendosi in un bel canale, ma invece dopo un centinaio di metri dall'ingresso dalle cornici cercare un ometto (nascostissimo) che sulla dx fà scoprire un bel canale stretto. L'ingresso è possibile senza corda scendendo qualche metro e poi con una diagonale molto controllata. A questo punto scendiamo il canale con bella pendenza fino a quando si apre. Deviare con traverso a dx per raggiungere il Passo del Castello. Rimanere più alti possibile per traversare e raggiungere il Passo Sesis. Da qui su pendii aperti (Rif. Calvi a sx) scendere fino alla strada per il Rif. Sorgenti del Piave e riprendere il lungo rientro fino all'auto.
Attenzione a: Lo spallone Nord Ovest e e quello Nord sono ambienti alpini veri e propri. Necessitano una preparazione in tal senso ed anche un'adeguata attrezzatura e tecnica di risalita e discesa. Occhio alle cornici e nel caso compiate l'anello fermarsi spesso per imbroccare l'ingresso del primo e secondo canale.
Bibliografia e riferimenti utili: "Scialpinismo in Carnia" - Scuola Carnica di Alpinismo e Scialpinismo "Cirillo Floreanini" Tolmezzo - 2009 Edizioni InMont

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saluti!
nico

e bella anche questa,Nico stai vagando per angoli nascosti......

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nel dubbio discesa......

Data: 09/04/2014
Quota neve: Dalla macchina anche se le assi si attaccano dopo 15min di spallaggio
Meteo: Buono anche se a tratti coperto, in cima nevicava pure, da mezzogiorno in poi sole
Tempo impiegato: 5h salita, 3h discesa
Condizioni itinerario: Non buone, manto troppo duro che non molla neanche a ora tarda
Commenti: Seconda tappa in vista del progetto (che a parte la scaramanzia se continua così mi sà che sarà arduo portarlo a casa) conclusivo della stagione. Questa volta il gruppo è composto da Massimo, Guido e Gianni (tutto Inmont al completo) per una "prima volta" anche per loro su questo itinerario. Oltre a me Stefano (skialp garista ma con amore spassionato per la discesa e la montagna) e Matteo (altro skialp formidabile, preparato e gentilissimo). Con questi tocca "tarellare" parecchio anche se, conoscendomi, mi impongo il mio solito ritmo diesel senza strafare in principio.
La salita mozza il fiato tanto è bella e adrenalica, ammetto che l'esposizione e la pendenza mi piacciono, quindi la conserva corta imposta (giustamente) da Massimo un po' mi fà rugnare (ma è giusto i ruoli sono quelli e, nonostante amici, ha degli obblighi professionali precisi), ma nulla toglie alla libertà e alla goduria. Al contrario stare insieme con gente forte ti fà capire quanti rischi, inutili ed evitabili, si prendono per un'eccessiva confidenza. Ad esempio la calata per superare la cornice è sacrosanta, ma fossi stato da solo mi sarei ostinato ad arrampicare in discesa (sbagliando), rischiando il mondo solo perchè non sono abituato a scegliere l'opzione più sicura.
Per concludere che dire: non è un'uscita per chi vuol fare "solo discesa", però per gli amanti della montagna in inverno venire in questi posti è meraviglioso e non fà rimpiangere nè la fatica nè la preparazione doverosa necessaria per affrontarli.
Se è vero che la discesa per lo spallone nord-ovest pompa di più il "curriculum" quella a nord riserva cmq difficoltà analoghe (anche se poco più brevi) ma regala un'esperienza alpinistica di maggior spessore.

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saluti!
nico

altre immagini

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saluti!
nico

altre per completare l'itinerario

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saluti!
nico

le ultime 3 del mona.
nella seconda ho segnato l'accesso del 2^ canale.

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saluti!
nico

questa è stata tanto inaspettata quanto ultra gradita.
è da tempo che ho il bel libretto citato in bibliografia e per questa uscita ci ho sempre perso la testa.
non pensavo proprio sarebbe arrivata.

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saluti!
nico

Complimenti Nico, per l'uscita e per il report completissimo.
Quella foto del traverso in accesso al canale mi fa venir male...

adrenalico parecchio, ma in fondo poi meno difficile di quello che sembra, inoltre era l'unico punto in cui il sole ha sciolto il marmo su cui abbiamo sciato tutto il giorno.

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saluti!
nico

Ci freghi le cime sotto il naso! Complimenti nico