Splitboard.it

Zona: Vicino a Passo Falzarego lato Cortina
Luogo di partenza: Rifugio Dibona (a seconda della stagione e innevamento anche molto più in basso)
Quota di partenza: 2.037mt (1.732mt con innevamento super)
Dislivello: 1.188mt
Esposizione: sud e poi nord
Difficoltà: OSA (MS fino al Rif. Giussani)
Fattibilità in snowboard [1-5]: 2/3
Fattibilità in splitboard [1-5]: 3/4
Materiale alpinistico necessario: picca e ramponi
Cartina: Tabacco n.03
Descrizione itinerario: tratto da G.Sani: "Ciò che è avvenuto per l'alpinismo si ripete nello scialpinismo. I grandi itinerari, che un tempo furono punti di riferimento dell'alta difficoltà, oggi si rivelano sorprendentemente agevoli, complice l'evoluzione dei materiali [...] Così è stato per la Tofana di Rozes, che fino ad alcuni anni fa era riservata a pochi sciatori alpinisti e che ormai è una classicissima. Certo esige ancora il massimo rispetto ma non incute più quel senso di paura e di mistero che accompagnò i pionieri [...] Come tutti i grandi itinerari, anche questo scrive la storia dello scialpinismo."
Salita: dal rifugio Dibona seguire un sentiero spesso battuto che prima volge a ovest e poi sale a nord verso l'ingresso diretto delle Tofane. E' proprio lì che bisogna andare fino a raggiungere ciò che rimane del Rifugio Cantore (ci sono due canali entrambe percorribili, quello a sx salendo è più ripido e ci porta poco più in alto). Qui iniziano le zone delicate. Il versante nord della Tofana Rozes può essere risalito e poi percorso con un lungo trasverso verso ovest fino a raggiungere l'apice della spalla sull'altro lato. Raggiunta la spalla puntare decisi verso la vetta, si cambierà versante con la pala finale bella in piedi che ci porterà (non senza fatica) su una breve cresta e da lì alla croce di vetta.
Discesa: Lungo l'itinerario di salita oppure secondo la "Diretta della Punta Marietta", cioè dalla cima scendendo dalla parte opposta su pendenze importanti.
Attenzione a: Mille cose: sopratutto il manto nevoso, il versante nord è molto valanghivo e bisogna percorrerlo con le dovute cautele, inoltre si è in ambiente montano con barriere rocciose, quota e tutto il resto che rende l'uscita completa e da non sottovalutare. In discesa se si percorre la "diretta" attenzione ai passaggi obbligati altrimenti si finisce su salti di rocce.
Bibliografia e riferimenti utili: "Dolomiti d'inverno", G.Sani

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saluti!
nico

Data: 13/12/2014
Quota neve: dal rifugio Dibona
Meteo: sostanzialmente bello fino in cima, molto vento. Poi arrivate le nuvole che hanno compromesso la visibilità.
Tempo impiegato: 3h e 1/2 salita, un'oretta la discesa
Condizioni itinerario: Molto varie ed in generale direi pericolosetto. Solitamente è una gita di fine stagione e farla ora comporta un'attenta valutazione delle condizioni. Cmq la parte bassa è ben innevata nonostante la penuria generale, ovvio qualche sassa sopratutto in discesa si può beccare. Finito il vallone il manto è molto duro (io ho usato i rampant). Poi dal Cantore alterna pezzi duretti a tratti con buona consistenza e ad alcuni lastroni. La pala terminale è fortemente lavorata dal vento, cmq si riesce a risalire anche senza ramponi (obbligatorio averli nello zaino però -a mio parere)
Commenti: Io, Mario e Samuele. E' una cima magnifica, è un po' un viaggio in un ambiente che prima è accogliente e poi via via più respingente. Anche a me sembra strano venirci in dicembre eppure si è dimostrata una scelta azzeccata. La salita è tecnica e la trovo anche difficile sopratutto mentalmente. Il lungo traverso verso la spalla costringe a rimanere molto concentrati per evitare scivolamenti. La pala finale è sempre là, tu vai sù ed è sempre là e non arriva mai.
Per la discesa, se si ha dimestichezza con la pendenza e occhio per l'itinerario, consiglio la diretta che spesso offre neve migliore. Nel nostro caso siamo scesi completamente alla cieca fino alla base di punta Marietta (le nuvole non volevano saperne di andare via). Al di là della discesa penso che sia uno degli itinerari più belli che si possa fare.

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nico

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nico

Grande Nico..
Bella missione.. e ottima descrizione..

Ciao...

Bel viaggio, bella descrizione e belle foto, complimenti Nico.

Ciao, scusa se mi permetto.
Ma visto l'ambiente e tutti gli annessi, nn avete esagerato visto le condizioni meteo?
Cn esagerato intendo la fase di valutazione delle condizioni

Figurati anzi mi fa piacere, credo che questo forum serva sopratutto per confrontarsi.


A dir la verità il meteo e' stato sempre buono, a parte il momento della discesa in cui sono scese le nuvole. Effettivamente scendere per la via di salita sarebbe stato più sicuro, ma tutti e tre in passato avevamo già sceso la diretta e cosi abbiamo preferito vederci meno ma avere neve più morbida.
Sulla pala finale la neve era durissima e molto rovinata dal vento. Abbiamo ritenuto che il pericolo di una caduta accidentale fosse in percentuale maggiore rispetto ad un possibile distacco.
Durante la discesa (ma anche la salita) abbiamo tenuto distanze di sicurezza importanti, partendo sempre uno alla volta e controllando i compagni (nel primo tratto che avevamo giudicato quello con maggior rischio).
Per la scarsa visibilità ci siamo affidati alla memoria dell'itinerario conosciuto e alla lettura delle pendenze per trovare i passaggi migliori (cmq anche se obbligati sono larghi). Inoltre andando avanti alternati c'era buona comunicazione tra noi (nel caso avessi sbagliato avevo già deciso di ripellare e spostarmi). Io sono sceso per primo per vari motivi uno dei quali (ma ultimo per importanza) il possesso di zaino ABS. Dalle prime curve abbiamo notato che le lastre da vento erano piccole e localizzate sopratutto vicino alle rocce, mentre gli accumuli erano rimasti molto soffici e i rischi erano limitati ad evitare il piccolo riporto che solo il primo sposta durante le curve in successione.
Con il senno di poi, trovo che con le condizioni trovate e per le caratteristiche del gruppo le scelte effettuate sono state corrette. Forse più al limite di quanto faccio di solito, ma cmq accettabile e per un pezzo molto breve rispetto all'intera uscita.
Probabilmente altri più esperti considererebbero queste mie riflessioni forse eccessive, ma nelle mie uscite e in un report preferisco sempre eccedere che essere manchevole.

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saluti!
nico

Tra l'altro durante tutto il giorno (e anche altre volte) il racconto sulla Rozes che c'e' nel vs blog mi ha accompagnato. Mi aiuta sempre a tenere le antenne dritte, dedicare il giusto tempo alle valutazioni e a tenere bassi alcuni voli pindarici.

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saluti!
nico

Mentalmente (per me) è sempre un sconfortante farsi ore di avvicinamento (in certi casi magari anche una notte in bivacco) e di salita col bel tempo e poi iniziare la discesa cn scarsa visibilità!


Bella gita cmq!