Zona: Alpago Luogo di partenza: Tambre, Spert, dopo vivaio sulla curva, sentiero per Casera Palantina Quota di partenza: 1.000mt Dislivello: 900mt Esposizione: Ovest - Sud un breve tratto dalla cima Difficoltà: MS Fattibilità in snowboard [1-5]: 4 Fattibilità in splitboard [1-5]: 5 Materiale alpinistico necessario: ramponi e picca in caso di ghiaccio sulla cresta Cartina: Tabacco n.012 Descrizione itinerario: Itinerario bello ma non tra i più interessanti della zona. Fino alla forcella Palantina molto ambiente "Alpago", bello e gradevole. La salita alla cima è un di più che non sposta molto il livello e la soddisfazione della gita. Salita: Dalla sbarra seguire sempre il sentiero all'interno del magnifico bosco dell'Alpago. Non prendere alcuna deviazione (solo un attraversamento del torrentello ovviamente secco e ricoperto di neve). Verso la fine della Val de Piera dopo un masso erratico il percorso svolta a dx e diventa un filo più ripido. Da lì a poco ci si ricongiunge con il sentiero (a sx) che arriva da Col Indes. Proseguire fino alla magnifica uscita dal bosco che dà sulla scenografica conca di Casera Palantina (ormai ruderi). Sulla sx si vede l'itinerario di cresta che porta sul Cimon Palantina, prendere invece il ramo della vallata di dx che porta a forcella Palantina alta. Appena passato un lieve dislivello in salita con qualche albero girare a dx dove si apre evidente la forcella Palantina (che non è quella alta). Arrivati in forcella proseguire fino in cima lungo la cresta a sx. Discesa: Lungo l'itinerario di salita, dalla cima si può scendere diretti su pendii lievemente più ripidi evitando il passaggio in forcella. Attenzione a: Pericolo valanghe. Fino a Casera Palantina è tutto tranquillo ma la conca prima della forcella è fortemente valanghiva e spesso sulla forcella si forma una grossa cornice (sintomo che nella conca ci sono grandi accumuli da vento). Spesso la cresta è erosa dal vento con tratti duri e perfino ghiacciati anche in presenza di poca neve. Bibliografia e riferimenti utili: Itinerari Alpini (1986) - Sci Alpinismo in Col Nudo-Cavallo - Baccini, De Benedet, Fradeloni (pubblicazione storica e mitica); Idea Montagna (2011) - Scialpinismo in Col Nudo-Cavallo - Burra, Rizzato (altrettanto mitico ma nuovo)
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Data: 27/03/2014 Quota neve: 1.400mt Meteo: Variabile prima, coperto poi, vento forte in alto Tempo impiegato: 2h salita, 1h discesa Condizioni itinerario: mmm speravo molto meglio (negli ultimi due giorni ha nevicato e faceva presagire una bella sciata) ... neve ormai molto (troppo?) alta che costringe ad un lungo pezzo con le assi in spalla. Dalla conca della Casera Palantina il vento ha lavorato tantissimo sulla nuova neve scesa spostando quantità di tutto rispetto. Cmq l'itinerario era sicuro anche se nei 10mt sotto la forcella bastava il mio solo passaggio a per creare piccoli distacchi (lastre da vento non grosse). Sono sceso per la variante un filo più ripida dalla cima, ma nulla di chissà che, diciamo pure divertente ma con moderazione. Commenti: Fuga solitaria stamattina presto per poi rientrare alle 11.30 in ufficio. Ammetto che il Monte Forcella oltre a non averlo mai fatto è stata meta di ripiego. L'itinerario di cui mi ero preposto era la mia amata Palantina, che però sentendosi da me tradita in questa stagione così ricca di neve, oggi (giustamente) si è voluta negare (eh sì quando c'è neve vai dalle altre e oggi ti vorresti fare una sveltina con me eh? ... thò beccati questo). A parte il dialogo tra me e il Cimon di Palantina, non ho ritenuto sicuro il pendio finale. La valutazione è stata fatta da lontano ma il vento soffiava per accumulare tutto lì e visto che di coesione con gli strati sotto di sicuro non ce n'era non mi sono fidato. Inoltre la pala finale era avvolta da nuvole mentre almeno il Monte Forcella sembrava godere di una piccola finestra di buona visibilità. I miei sensi mi hanno detto di là e così ho fatto. Tra l'altro vicino alla Casera c'erano due grossi punti di sondaggio ai fini bollettino e gli strati c'erano e ben visibili. Lungo il rientro appiedato nel bosco un numeroso branco di cervi giovani ha attraversato il sentiero, e così se per caso in salita ogni tanto veniva il dubbio se ne valeva la pena poi sono spariti del tutto. Voglio veramente un gran bene a queste zone e un po' mi sento in colpa in questo inverno di averle abbandonate. Questa uscita (prima di un week end forzato di blocco per i 40 anni di un amico) voleva semplicemente significare a queste valli e cime che anche senza neve il mio cuore starà sempre qui.
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Commento file: partenza ... un po' secca
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Commento file: finalmente un po' di neve nel bosco
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Commento file: conca della Palantina (il Cimon avvolto nelle nubi sulla sx)
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_________________ saluti! nico
Ultima modifica di nico il 27/03/2014, 13:30, modificato 1 volta in totale.
Altra cosa gustosa non aver incontrato nessuno, ma proprio nessuno nè all'andata nè fortunatamente al ritorno. Dico "fortunatamente" perchè nel lungo pezzo a piedi dentro il bosco, dopo i cervi, stavo ascoltando musica con le cuffie e quando è partito "Se me lo dicevi prima" del grandissimo Enzo Jannacci mi sono messo a cantarla a voce alta (non sono solo stonato, io e il canto stiamo proprio in due pianeti diversi). Ovviamente gola strozzata per la commozione (non lo sò perchè, questa canzone mi fà commuovere e sì che non piango nemmeno davanti agli infanti abbandonati, ai cani sgozzati, alle vecchiette senza xei, alle conigliette che vengono valutate solo per il loro aspetto e non per la loro intelligenza, etc) e allora insisti e metti il repeat. Grande Enzo, meraviglioso, spero che molti di voi si avvicinino alla sua musica (e a quelle vecchie degli anni 70) ora che non c'è più. Ecco questo tipo di solitudine, che è tutt'altro che triste ed anzi la definirei "solitudine necessaria quasi di compagnia", è una delle cose magnifica che ti regala l'andare in montagna.
Altra cosa gustosa non aver incontrato nessuno, ma proprio nessuno nè all'andata nè fortunatamente al ritorno. Dico "fortunatamente" perchè nel lungo pezzo a piedi dentro il bosco, dopo i cervi, stavo ascoltando musica con le cuffie e quando è partito "Se me lo dicevi prima" del grandissimo Enzo Jannacci mi sono messo a cantarla a voce alta (non sono solo stonato, io e il canto stiamo proprio in due pianeti diversi). Ovviamente gola strozzata per la commozione (non lo sò perchè, questa canzone mi fà commuovere e sì che non piango nemmeno davanti agli infanti abbandonati, ai cani sgozzati, alle vecchiette senza xei, alle conigliette che vengono valutate solo per il loro aspetto e non per la loro intelligenza, etc) e allora insisti e metti il repeat. Grande Enzo, meraviglioso, spero che molti di voi si avvicinino alla sua musica (e a quelle vecchie degli anni 70) ora che non c'è più. Ecco questo tipo di solitudine, che è tutt'altro che triste ed anzi la definirei "solitudine necessaria quasi di compagnia", è una delle cose magnifica che ti regala l'andare in montagna.
Ecco questo tipo di solitudine, che è tutt'altro che triste ed anzi la definirei "solitudine necessaria quasi di compagnia", è una delle cose magnifica che ti regala l'andare in montagna.
Grande Nico, filosofo e poeta profondo.
Magico Alpago, Magici gli incontri nei boschi e Magica la "solitudine necessaria quasi di compagnia". Alpago dove ho iniziato a fare backcountry (Cornor con le ciaspe e Vacche come prima uscita in Split anni orsono). Ben fatto, complimenti per la voglia, bel report e lo spirito di condivisione.
Altra cosa gustosa non aver incontrato nessuno, ma proprio nessuno nè all'andata nè fortunatamente al ritorno. Dico "fortunatamente" perchè nel lungo pezzo a piedi dentro il bosco, dopo i cervi, stavo ascoltando musica con le cuffie e quando è partito "Se me lo dicevi prima" del grandissimo Enzo Jannacci mi sono messo a cantarla a voce alta (non sono solo stonato, io e il canto stiamo proprio in due pianeti diversi). Ovviamente gola strozzata per la commozione (non lo sò perchè, questa canzone mi fà commuovere e sì che non piango nemmeno davanti agli infanti abbandonati, ai cani sgozzati, alle vecchiette senza xei, alle conigliette che vengono valutate solo per il loro aspetto e non per la loro intelligenza, etc) e allora insisti e metti il repeat. Grande Enzo, meraviglioso, spero che molti di voi si avvicinino alla sua musica (e a quelle vecchie degli anni 70) ora che non c'è più. Ecco questo tipo di solitudine, che è tutt'altro che triste ed anzi la definirei "solitudine necessaria quasi di compagnia", è una delle cose magnifica che ti regala l'andare in montagna.
La montagna in solitaria è fascinosa
_________________ ..La mente ostacola lo spirito..
ho messo qualche foto di quella volta, ma fanno un po' schifo (è un mio classico). casomai se hai bisogno di info in più chiedi. ho delle relazioni a riguardo. cmq è un itinerario semplice ma remunerativo il giusto.
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