Finalmente il lavoro mi ha dato una piccola tregua, e cosí settimana scorsa sono potuto scendere in Italia! Figata! Il lago azzurro, la primavera nell´aria, le donne italiane, la pasta della mamma, un Baldo imbiancato da sogno...(un sacco di patata, giá detto?). Dopo un paio di giorni per fare gamba su a Prada (recensita da Bruno) sono pronto per la gita dell´anno: Cima Ombrettola. Tutto organizzato da 10 giorni, milioni di mail per smezzare il costo della guida con altri due (sconosciuti) skialper.
Venerdí sera preparo la macchina prima di andare a bere una birretta coi gnari, ma senza esagerare: sabato mattina la sveglia alle 5! La serata scorre liquida come la schiuma delle bionde, tra le chiacchere rumorose in dialetto. Poi il patatrack: con un sms la guida mi informa che i due skialper hanno tirato il pacco e che ovviamente il costo dell´uscita diventa completamente a carico mio, ed é una cifra insostenibile, niente da fare. Rinculo sul mio sgabello, la birra mi ha dato la nausea. cavolo -penso- l´ultima gita dell´anno va a puttane in questo modo...almeno potessi mandare a cagare qui due skialper bidonari, ma nemmeno li conosco!
Poi l´idea! la macchina é carica e io, se mi fermo adesso, posso ancora guidare
!Saluto, pago, volo a casa a prendere la lampada frontale e parto: direzione Altopiano di Brentonico!
In 50 minuti sono al parcheggio della seggiovia, é poco dopo la mezzanotte quando mi vesto e lascio la macchina. Fa freddo, -8 gradi, ma la luna é piena e illumina la pista a giorno, tanto che salgo senza l´aiuto del faro.
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Le pelli stridono a contatto con le scie ghiacciate del gatto, ed é davvero un baccano infernale nel silenzio del bosco. Dopo 40 minuti sono in cima al Monte Postemon, e mi sento bene! Un occhiata a quel mare di luci che di notte é Rovigo, e poi giú con la tavola e poi giú verso la Polsa. La discesa lungo la pista é fantastica, anche se abbastanza breve; infatti é presto tempo di ripellare! Di tornare a San Valentino non se ne parla: faccio 31 e salgo in direzione Cime di Vignola. Prima delle due del mattino sono in vetta, e questa volta é uno squarcio di Verona quello che si scorge nella notte.
Riunisco le mezze tavole e scendo per l´altro versante del monte: si rivela una cazzata perché per evitare di ravanare nel pianoro della Bellavista devo ripallare per portarmi in alto e scendere dalla Montagnola. La gamba c´é ed é un piacere faticare in salita sotto questa luna piuttosto che remare nel pianetto. In discesa incontro un gatto delle nevi che sale, per un attimo temo che il gattista si incazzi, ma lui tira dritto e a me va anche bene cosí!
Prima di risalire il Postemon rifiato: la stanchezza della giornata si fa sentire tutta.
Una volta in cima riunisco la split meccanicamente; saluto le cime del Baldo che si stagliano contro il cielo stellato. Scelgo la discesa piú lunga e dolce, dopo tutto é l´ultima della mia stagione e me la voglio godere il piú a lungo possibile...
Le quattro del mattino e l´autostrada scorre veloce divorata dai fari dell´auto. Sono davvero svuotato, fisicamente e mentalmente. Stagione finita presto, troppo presto. Penso a quante discese epiche compirà ancora enrysnow e so che aspetteró il lunedí per leggere avidamente i post delle sue avventure del we. Mi chiedo che cavolo ci faccio lontano dalle mie montagne, da un paio di persone speciali e in generale dagli amici, tutto sacrificato per la carriera ed il lavoro. bah... non é il tempo per pensare, non sono in condizione, schiaccio sull´acceleratore e il motore risponde zelante come un cane fedele. La brennero modena é tutta per me, immensa pista privata. Quando mi butto in branda sono quasi le 5. ripenso alle ultime 6 ore. Pazzesco. Non sono esattamente euforico ma va bene cosí. Stranamente il sonno non arriva. Penso al mio volo di martedí, si torna a casa. Sorrido e penso che ho detto davvero casa! ma come puó essere casa mia cosí lontano da tutto ció che amo e mi fa sentire vivo? Non lo so. Adesso vorrei davvero solo dormire perché non é proprio il momento di mettere in discussione la mia vita. L´acido lattico inizia lentamente ad intossicarmi, sinuoso serpente. Prima di cedere alla stanchezza giuro a me stesso che prima o poi riusciró a tornare a vivere in Italia, e allora saranno cazzi...
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