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I falliti
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Autore:  davide_ruf [ 13/05/2014, 8:05 ]
Oggetto del messaggio:  I falliti

Per chi non lo conosce, Gian Piero Motti è stato un virtuoso dell'alpinismo piemontese oltre che un grade visionario.
Dotato di grade sensibilità ha scritto saggi molto profondi e toccanti sulla montagna, sull'alpinismo.
In particolare, consiglio questa breve lettura sulla "malattia" che uno sport (di fatica) così intenso può portare.

Sono sicuro che molti di noi troveranno verità in ciò che ha scritto l'autore.
http://www.scuolamotti.it/varie/i%20falliti.pdf

"L'importante è allenarsi, sempre e di continuo, non perdere una giornata, avere
il culto del proprio fisico e della propria forma, soffrire se non si riesce a
mantenere questo splendido stato di cose. E se sopraggiunge una malattia o
anche solo un malessere leggero, allora è la crisi, la nevrosi. Perche ciò che
conta è arrampicare sempre al limite delle possibilità, ciò che vale è la difficoltà
pura, il tecnicismo, la ricerca esasperata del "sempre più difficile".

Trascinato da questo delirio, non ti accorgi che I tuoi occhi non vedono più, non
percepisci più il mutare delle stagioni, che non senti più le cose come un
tempo. Sei null'altro che un professionista; per te l'alpinismo è un lavoro. E così
non ti accorgi che a uno a uno stai perdendo tutti gli amici, quelli che ti
conoscono bene a fondo, che a volte hanno cercato di farti capire che stai
sbagliando, e forse anche tu lo hai capito e lo sai bene, ma consciamente o
inconsciamente ti rifiuti di accettare il peso di una realtà faticosa."

Autore:  kurtsk8 [ 13/05/2014, 8:28 ]
Oggetto del messaggio:  Re: I falliti

Bello!

Autore:  nico [ 13/05/2014, 12:13 ]
Oggetto del messaggio:  Re: I falliti

ora leggo il pdf con attenzione.
molto profonda la tua citazione cmq, spaventevole per la sua cruda realtà.
grazie

Autore:  GiulianoPhoto [ 13/05/2014, 12:57 ]
Oggetto del messaggio:  Re: I falliti

bella davide...dopo me la leggo con calma

Autore:  nico [ 13/05/2014, 17:11 ]
Oggetto del messaggio:  Re: I falliti

letto, molto interessante e attualissimo nonostante i 40 e più anni di distanza.
temo sia tutto vero e il pericolo descritto non colpisce solo chi sà fare dal 10c+ in sù.
è loop che può portare anche ad effetti meno tragici ma altrettanti tristi.
anche se trovo sia molto umano buttarsi a capofitto in un'attività in cui si riesce meglio quando tutto intorno va peggio.
non è la soluzione ma è capibile, come ho trovato molto azzeccata la descrizione relativa alla voracità che prende all'aumentare delle difficoltà tecniche.
grazie mille davide, anche per la depressioni che mi hai messo oggi :)

Autore:  pietro [ 13/05/2014, 18:45 ]
Oggetto del messaggio:  Re: I falliti

Drammaticamente vero, esempi concreti sotto gli occhi che fanno riflettere.

Autore:  davide_ruf [ 13/05/2014, 19:54 ]
Oggetto del messaggio:  Re: I falliti

Sfortunatamente questo inizio maggio per gli addetti al settore, almeno qui dalle mie parti in piemonte, è stato un susseguirsi di incidenti, tra cui molti mortali. Per caso ho trovato questo breve saggio che mi ha aiutato a fare mente locale su quanto è bello ciò che facciamo ma anche quanto sia pericoloso e quanto sia facile diventare dipendenti dall'adrenalina del pericolo stesso.
Sicuramente è u testo che ha la capacità di metterti a nudo e quasi ti da fastidio leggerlo, perché ci si sente dire delle cose che non vogliamo sentire ma che sappiamo essere vere!!

Autore:  chemicalespresso [ 14/05/2014, 6:18 ]
Oggetto del messaggio:  Re: I falliti

Bel testo, parole sante le sue e quelle di Rossa....che credo la maggior parte di noi possano condividere e/o di cui possano essere stati testimoni diretti/indiretti....
sperando di non essere fuori luogo condividerei l'esperienza personale.

Più che lo snowAlp (si sa che le mie gite non sono hardcore :)), sono stato a contatto con questo tipo di realtà quando scalavo assiduamente (10 anni fino al 2000)...ho visto attorno a me scene tristi e personaggi che avrebbero/hanno sacrificato buona parte dei valori "normali" per un mezzo grado in più o solo per fare una via in più (da scrivere saggi).

Io ero giovane, mi allenavo ma prediligendo il contatto con la natura...quindi l'assidua attività e la giovane età aiutavano ad avanzare col grado...il giorno no qualche scompenso lo portava...ma mai più di tanto...pativo di più la giornata di pioggia che il grado non portato a casa...

Poi quando sono andato in Nord America dove maggior parte della gente scala con un approccio diverso, più "rilassato/ascetico" e meno invidioso...ho passato circa 3 mesi in Yosemite e limitrofi...ed ho avuto la fortuna di dividere un piatto di pasta (cucinata da me) con tanta gente di tutto il mondo, gente come noi ed alcuni "top" ed indistintamente ho per tutti il bel ricordo principalmente del lato conviviale e della loro personalità easy o del loro low profile stile quello di Dean Potter al limite del border line :)

A prescindere da questi personaggi, Yosemite è magico e camp 4 crea un'aggregazione stupenda tra gli arrampicatori "comuni" devo dire però...che era un melt in pot di nazionalità e culture...ma italiani in quei 3 mesi...2, io ed un altro...che sia quindi un male maggiormente italico?
Il fatto di riversare alcune frustrazioni sullo sport e quindi chiudersi in quella stanza come diceva motti? Tutto il mondo è paese ed ogni nazionalità ha le sue...ma il nostro ha delle caratteristiche uniche...nel bene e nel male.

Credo che ognuno abbia i propri nodi da sciogliere e la montagna crea un forte magnetismo nei confronti dei soggetti sensibili :)...personalmente la montagna/natura aiuta a trovare un equilibrio, più nel contatto con la stessa che nella prestazione in se stessa e seppur non ottantenne anch'io presto particolarmente attenzione a fiori e piante :)

Ditemi se sono andato fuori tema :)

Autore:  Skat [ 20/05/2014, 0:47 ]
Oggetto del messaggio:  Re: I falliti

Grazie mille di questa segnalazione, avevo proprio bisogno di leggerla, tra l`altro adesso.
E stato un periodo dove pure con imprese e complessità ridicole per la maggior parte di voi stavo veramente perdendo il senso della misura e di tutto quello che c`e` quando torni dalla montagna.
Per fortuna a volte c`e` chi ti scuote dal torpore e ti riporta alla realtà. Ci vuole un grande entusiasmo per crescere e migliorare, ma ci vuole ancora più forza per accorgersi di esagerare...
Per me forse e` stato più facile capirlo perché sono partito tardi, ma mi immagino chi e` sempre cresciuto in mezzo a tutto questo, e magari con più facilita ha cominciato a pensare di poter portare il limite sempre più in alto.

Un pensiero a Guido rossa
RIP

Autore:  alex_lith [ 21/05/2014, 8:41 ]
Oggetto del messaggio:  Re: I falliti

"e gli altri scritti".
Anche ZerotheHero merita (per quanto mi riguarda credo di non aver ancora colto la totalitá del testo).

A volte anche Camanni sa esprimere pensieri che poi uno si porta in giro per un po.

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