diciamo che è un po' una questione religiosa ... ma non solo.
da un lato la scelta di una tavola lunga privilegia una surfata più ampia e veloce.
si può anche saltare ma la morte sua sono per lo più cliff non certo rodeo o grandi rotazioni.
maggior materiale sotto i piedi significa maggior galleggiabilità (se la base d'appoggio è più larga e lunga si sprofonda meno).
in fondo il rocker venuto fuori ultimamente serve proprio a questo (e non mi trovo d'accordo con la tua ultima affermazione).
se il rocker intendiamoci non è altro che una porzione della tavola non camberata e quindi piatta, appena schiaccio tende ad alzarsi e svincola prima dalla neve la lamina. questo permette così di prendere tavole più lunghe (e quindi più stabili e galleggianti) ma avere una lamina effettiva in curva minore permettendo anche curve con raggio ridotto.
a mio parere il sistema è molto efficace in discesa ma trova i suoi limiti in salita, dove con rocker seri appena si schiaccia un pò punta e coda tendono a scaricare il peso e la pelle, e ben più grave, le lamine tendono a perdere aderenza.
quindi tornassi indietro una split senza camber non la comprerei più, in compenso però in discesa è una goduria.
rientrando in tema io preferisco tavole lunghe, forse perchè agli albori avendo inziato con l'hard di fatto si usavano solo certe misure, e perchè mi piace andare giù un po' dritto e fare curve ad ampio raggio (ovviamente dove il terreno lo permette). in più l'idea di portare un po' al limite le mie capacità con l'attrezzatura (io sono basso 168cm per 70kg) credo mi spinga a migliorare tecnicamente (il mio ultimo sogno per ora irrealizzato è una 178).
nulla vieta per andare in fresca di usare misure corte anche se, con la tecnologia di oggi non starei mai sotto una 159, nemmeno se saltassi a mò di trottolino amoroso!