Essendo ormai nel Forum da qualche mese non si è mai approfondito il discorso del "ripido" fatto con la split, tavola intera o ski...alla fine il mezzo qui non ha grande importanza entrano in campo altri valori e abilità.
Una breve storia:lo sci ripido nasce ufficialmente negli anni 70' anche se già prima si contano discese di spicco, le prime discese sono sui 40 -45° e dobbiamo attendere nomi come quelliu di Heini Holzer, di Silvain Saudain, per toccare la soglia dei 50°. L'evoluzione continua nei decenni successi con nomi mitici come quelli di Jean Marc Boivin (sua la mitica discesa dal Nant Blanc), di Stefano De Benedetti (Nord Ovest del Monviso, Aiguelle Blanche ecc.). Per quanto riguarda lo snow la storia del ripido è storia recente, e a raggiunto il massimo dell'evoluzione con il francese Marco Siffredi.
In Italia lo snowboard ripido è da considerarsi di nicchia anche se a tutt'oggi abbiamo dei grandi rappresentanti a livello europeo come Davide Capozzi.
Personalmente credo che lo snowboard o la split, siano un mezzo molto valido per scendere questi pendii tanto quanto gli sci, con lo svantaggio che si è su una lamina sola ma con il vantaggio di avere una o due picche in mano.
Pur avendo poca esperienza in questa disciplina così affascinante, mi poiacerebbe fare due considerazione e sentire anche il parere degli altri, credo che la discesa dei pendii più ripidi richiede una valutazione che non si limita alla capacità tecnica ma sia data da un insieme di componenti molto complesse: la conoscenza delle condizioni di innevamento dei pendii, dell'evoluzione della neve, dei materiali che si utilizzano, ma soprattutto una grande freddezza e concentrazione per evitare di sbagliare o di capire quando è il caso di rinunciare.
Faccio tutte queste considerazioni pur come già detto non avendo tutta questa esperienza, perchè credo che in questa disciplina vada fatto tutto molto progressivamente...