Splitboard.it

K2 nel 2012 entra nel mercato e decisamente non rompe il culo a tutti con la split a 350... magari lo rompe con altre caratteristiche ma di certo non con il prezzo

Mi sento preso in causa!!! Mi ricordano tanto alcune delle ciacole che abbiamo fatto sabato! Tra parentesi ora sono ancora più squattrinato di prima avendo perso l'unico lavoro di 3 che avevo che mi portava delle entrate accettabili...
E comunque sono pienamente d'accordo con ogni tua parola, anche perchè non solo ci sarebbe gente nuova che si avvicinerebbe allo Snowboardalpinismo, ma anche tanti ciaspolari che si convertirebbero più facilmente e più volentieri!

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Mountain Twin Split 160 2013/14 - Spark Afterburner

"Courage is resistance to fear, mastery of fear, not absence of fear."

io dico solo che ci sarebbe la possibilità tecnologica di costruire una split ben adatta alle alpi, ovvero abbastanza meno pesante di tutte quelle esistenti, rigida come la voilè (che dovrebbe essere la + rigida tra le split di serie), galleggiante in neve fresca, poco sciancrata (sarà solo mia come teoria ma fuoripista non serve un raggio corto)

tale tavola andrebbe abbinata a:

assetto soft: attacco tipo spark con base leggera ma con grip (non liscia sotto) e cinghie performanti (su quelle dei blaze e dei vecchi spark ho sentito commenti abbastanza negativi) + scarpone soft da snowalp con suola da alpinismo rigida e ramponabile con automatici

assetto hard (ma non per me): piastra tipo voilè o bomber + eventuale puntale attacchino dynafit e scarpone tipo dyna stratos ma comodo non torturante i piedi

non mi sembra di chiedere la luna

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fuggiamo dal grigio e tuffiamoci nel bianco

a parte che siamo un po offtopic ma enry secondo me dovresti provare a sentire qualche artigiano... con le tue idee ed esperienza potresti disegnare un prodotto top di gamma molto molto performante sulle alpi. Ma cmq secondo me il problema vero é abbassare il costo di produzione piuttosto che inseguire la chimera della split perfetta. Atomic, voelk, k2 potrebbero farlo.... voilé, venture, prior, molto difficile. Con 800 euro a tavola alquanta gente che conosco non la comprerá mai... (sicuramente ne giova il mercatino dell'usato e giamo ringrazia )

Ah altra cosa: indipendentemente dal valore qualitativo e tecnico dell'attrezzo secondo me il mercato si sviluppa anche con la capacitá di distribuire. Dire split oggi é un po meno peggio dello scorso anno perché negozi specializzati in snow cominciano ad interessarsi alla questione. Se la poacher fosse distribuita a Longoni o similari (ad un prezzo ragionevole)..... i numeri aumentano di sicuro un quid.

E sottolineo che questo discorso é frutto del cazzeggio + totale
alex

infatti pensavo di fare un salto da holzinger....ma poi ho incontrato live....quindi ....vediamo!

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fuggiamo dal grigio e tuffiamoci nel bianco

Quello di abbassare il costo di produzione secondo me viene dopo. Prima si deve fare un prodotto di qualità alta in modo che anche i più scettici si convincano. Una volta ottenuto questo risultato le grosse ditte hanno una linea da seguire e possono industrializzare la produzione con conseguente calo di prezzo..

Aggiungo qualche foto della mia Poacher RENU 2011 157 presa da poco.
Non fate caso agli attacchi montati al contrario, devo ancora sistemare gli angoli




















Qualche commento random in aggiunta alle cose già delle nel topic:

- Il top della tavola non è lucido ma ha la trama della fibra di vetro come superifice di finitura, mi da l'idea che la neve rimanga attaccata facilmente.

- il flex è abbastanza morbido, punta e coda morbidi e parte centrale più rigida.

- gli attacchi hanno base e struttura in aluminio, lo spoiler in plastica ripiegabile e con canting regolabile e talloniera regolabile per la centratura dello scarpone. Le fasce sono mediamente buone, la toe strap ha un rivestimento nella parte interna che non mi sembra particolarmente resistente all'usura. La strap anteriore si può usare come cap strap, l'ho dovuta regolare al minimo per far stringere la punta dello scarpone (ho dei boot salomon F20 41) e stringono al pelo, meglio con scarponi più grandi. Fasce zigrinate e cricchetti di media fattura.
La verniciatura nera è di bassa qualità, basta strisciare un minimo in rampant e salta via.
Il rampant è sempre fissato alla base nello stesso modo dei modelli precedenti.
I colori sono abbinati a quelli della tavola (cercate di capirmi, siamo a fine agosto )

- dove va ad appoggiare l'alzatacco hanno aggiunto dei rinforzi al top della tavola, studierò lo stesso qualcosa per rovinare il meno possibile la tavola.


Appena riesco peso il tutto, scrivo i dati e aggiungo qualche foto a tavola splittata.
Speriamo arrivi presto la neve per poterla provare (ero tentato di portarla a 2 Alpes )

Nessuno ha pensato di fare 2 fori ai rampanti e fissareli tra la tavola e il puntale dove si aggancia l'attacco, con le viti del puntale?
Rimarrebbe fisso alla tavola in questo modo, in punta all'attacco, funzionerebbe montato in quella posizione?
Per montarlo bisognerebbe svitare le 2 viti durante la risalita e avere 2 coppie di viti più lunghe, non comodissimo ma fattibile, il guadagno di presa del rampante penso sarebbe considerevole.



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E' quello che si può fare con il rampant Voile (senza dover cambiare nessuna vite), si guadagna parecchio in tenuta ma si rallenta molto la marcia, perchè la tavola non scorre più sulla neve.
Svitare e cambiare le viti a metà di una gita mi sembra una manovra stupida e rischiosa.

ma scusa invece che fare 2 fori e stare li ad avvitare e svitare... xche non fare direttamente un foro rettangolare della misura del pin? cosi viene tenuto in sede direttamente dall'attacco e sarebbe anche piu comodo da montare e smontare... magari saldandoci un profilo ad L però poi perderesti la possibilità di fissarlo come di default