Ciao a tutti,
Vi presento il lavoro che ho compiuto nelle ultime 2 settimane di splittaggio della mia vecchia nitro magnum e di creazione ex-novo di un kit interfaccia splitboard consistente in: Pucks, sistema di salita, hooks e ganci estremità. Non ho replicato le Slider Track perché già possessore di un'altra voilé e quindi ho l'idea di usare le stesse slider per entrambe le tavole. Lo stesso discorso è stato fatto per le pelli della mojo, che fortuna vuole combaciano in maniera discreta.
Perché ho splittato?
Dunque, dopo la prima gita di stagione fatta verso fine ottobre (
) con la split nuova, mi sono illuminato su una piccola questione: perché rigare la roba nuova durante le prime gite un po' pietristiche? Magari sarebbe il caso di inventarsi qualcosa! Detto fatto: avendo un po' di macchinari a casa la separazione della vecchia tavola non sarebbe stata un problema, il problema era come al solito di carattere economico, visto che il kit voilé DIY di certo non lo regalano... L'alternativa era quindi o cercarlo di 2a mano, o crearne un surrogato. Ho optato per la seconda: con un po' di manualità, una laurea in ingegneria appesa in casa e con un papà jolly fresatore e tornitore siamo riusciti a tirare fuori qualcosa di soddisfacente.
Materiale necessario:1) Polietilene: rivangando nei vecchi corsi di materiali che avevo fatto a scuola e cercando un po' su internet, ho individuato (non sono sicuro ovviamente) il materiale di cui sono composti i Pucks cioè appunto il polietilene ad alta densità (simile a quello che si usa anche per le solette degli sci e tavole, che però è ad "altissima" densità); è una plastica abbastanza economica e non è difficile trovare degli scarti da alcune aziende del settore, anche di dimensioni notevoli.
2)Acciaio inox: sotto forma di lame dello stesso spessore dello snodo di salita voilé.
3)Viteria varia: ragni o inserti a dirsi voglia (T-nuts) M6 zincati, viteria in aisi 316 (acciaio).
4)Colle, silicone e un po' di impregnante.
Costi:Dipende da cosa avete in casa, in tutto ho speso
3 euro e 90, per 10 ragni che sono rimasto senza (difatti ne ho usati 2 diversi, ma senza problemi), qualche vite in acciaio che ne avevo solo di troppo corte! E un gancio per armadi. Per il resto avevo già tutto in casa.
TempisticaPrecisamente non l'ho calcolata, ma tenendo conto sia dello splitting che del lavoro di "ricerca e sviluppo" del kit, ho impiegato circa 3-4 ore al giorno per 7 giorni. Bisogna poi aggiungere che per certi lavori eravamo mio padre ed io( il taglio della tavola e la frasetura dei pucks). Aggiungo ancora che il lavoro non è affatto finito, visto che sempre in 2 dovremo aggiungere anche la
lamina interna.
LavorazioneMi concentrerei piuttosto sulla creazione del kit, per quanto riguarda lo splitting non ho fatto nulla di particolare e ho seguito le istruzioni presenti in questo forum e su internet in generale, senza aggiungere nulla di nuovo.
La prima immagine vi fa vedere il kit in generale (la foto è girata di 90 gradi...): In
A B e
C si vede il pucks:
creato dal pieno e fresato con le dimensioni dell'originale voilè, secondo me è importante dirvi che il pucks NON è TAGLIATO a metà da subito, cioè viene creato intero e avvitato sulla tavola ancora da splittare
intero. Quando poi si procede al taglio si taglia tutto insieme (sia il puck che la tavola), così avrete un allineamento che rasenta la perfezione!
Mi sono tenuto un po' conservativo sullo spessore del puck, ho preferito farlo più spesso dell'originale, che non si sa mai...
Il puck è stato poi avvitato alla tavola tramite 2 brugole dell'attacco originale più un ragno (totale 6 di cui 2 ragni per puck). Le forature sono quindi minori di quelle del kit universale voilé.
La figura
E rappresenta gli hooks, anche qui creati in polietilene (1 cm di spessore circa) e ricavati dal pieno. Il fissaggio alla tavola è stato fatto post split, con una foratura simile a quella voilé. In
C D potete vedere le estremità della tavola: la punta ha il solito gancetto (sempre in polietilene, sottile questa volta), per permettere il passaggio della pelle; dietro invece ho messo un gancio da armadi zincato a leva (1 euro) rivettato alla tavola, sempre post split.
Aggiungo tra l'altro che i pucks così creati possono anche essere usati per adattare gli slider voilé ad una tavola normale da discesa (senza tagliarli ovviamente). Difetto principale è la non regolazione, io li ho impostati con +30° +25° e meli tengo così fino alla fine del mondo
Allegato:
Commento file: sguardo di insieme sul kit autoprodotto
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La seconda immagine mostra il sistema di salita. Personalmente non sono mai stato un grande fan dell'alza tacco e dunque ho solo inserito uno spessorino, avvitato con viti elicoidali da legno, previa pre-foratura. In any case è sempre possibile costruire qualcosa con una leva in inox spostabile, ma per ora passo.
Lo snodo è ricavato da una lastrina di acciaio piegata a mano (cioè martello morsa e squadra per piegare diritti) e forata; la lavorazione per la forma è stata eseguita a mano col flessibile e successivamente smussata con la lima. I fori passanti sulla tavola sono stati eseguiti col medesimo passo dell'interfaccia voilé (non si sa mai..). Quindi in tutto sono stati usati 4 ragni per lo snodo e altrettanti per i pucks: totale 8 fori per ragni sul fondo della tavola contro i 18 (credo) dell'originale voilé.
Allegato:
Commento file: sistema di salita
PICT1891.JPG [ 191.22 KiB | Osservato 6837 volte ]
L'ultima immagine con il lavoro quasi-completo (non avevo ancora messo gli alza tacchi), tutti i fori per i ragni sono stati passati con il silicone, idem per il resto della viteria che in più è stata trattata con dell'antibloccante, per scongiurare ecentuali formazioni di ruggine tra i filetti. Sono poi state date 2 mani di impregnante sulla parete interna della tavola (si intravede nella fig 1
A la vernice azzurro-blu) per evitare che il legno marcisca...
L'accoppiamento tra le parti è buono, di luce non ne passa se non un po' nella zona anteriore.
Adesso non mi rimane che provarla! E appena avrò tempo cercherò di mettere anche la lamina interna!
Allegato:
Commento file: lavoro finale
PICT1868.JPG [ 163.91 KiB | Osservato 6837 volte ]
Conclusioni (non del tutto conclusive )Essendo il mio "primo" kit auto costruito non posso certo dire che sia esente da difetti, molte lavorazioni sono ancora troppo manuali e affette quindi dai relativi errori. Di certo non è un lavoro veloce da fare, se avete già tutto in casa è sicuramente molto economico altrimenti bisogna mettere in conto un aumento dei costi che secondo il sottoscritto potrebbe arrivare a 50 euro (dei soli materiali). Poi c'è il problema della tenuta a fatica degli hooks e del gancio sulla punta, oltre che il normale consumo dovuto all'usura degli stessi.
Per i plucks invece sono sufficientemente ottimista sulla loro tenuta, il numero di viti mi sembra discreto per distribuire bene gli sforzi, dato che hanno 2 viti in più rispetto ai voilé e hanno una maggior superficie su cui spalmare gli sforzi.
In più ho eseguito a parte delle prove di carico su dei "rettangolini" campione e non sono riuscito a romperli, al più si piegano in maniera elastica, per poi degenerare in plastica, con dei carichi alle estremità.
Aspetto i vostri commenti! Pareri idee ecc ecc
saluti
davide