Splitboard.it

Il titolo è volutamente polemico e vorrei che ognuno dicesse la sua senza tutti quei fronzoli del tipo: "premesso che stimo tutti, si può far tutto, ognuno fà come vuole, etc". Questo perchè credo che ognuno di noi pensi queste cose e stimi la gente che scrive su questo forum.

Inoltre vorrebbe essere un post di "pancia", di "passione" e non per forza tecnico (anche si gli amanti dell'hard... la butteranno inevitabilmente sul tecnico per giustificare l'amante nei confronti della moglie).

Per quanto mi riguarda avrete già capito da che parte stò, ma per dire la mia voglio attendere qualche istante.
Partite voi che sono curioso e togliete la "cintura di sicurezza" prima di digitare sulla tastiera.

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saluti!
nico

Secondo me Si

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Doctor cut my finger I have to race! (Troy Bayliss 2007)

Bel post...! Concordo con la premessa.
Snowboard, backcountry, sidecountry etc sono: SOFT
...il resto è ibrido...

ok tolgo la cintura di sicurezza

quando avevo 17 anni di meno mi divertivo a sfottere quelli con gli scarponi rigidi felice di essere ancora adolescente oggi il problema non mi tange minimamente e anzi invidio non poco i vantaggi che offre la scarpa e l'attacco rigido in salita e sui traversi. Il "problema" oggi è di fare scarponi (hard o soft e egoisticamente interessano i soft) giusti per le esigenze delel split

Nonostante ciò non rinuncio alla scarpa soft perchè IO così intendo lo snowboard IO così sono capace e IO così vado avanti....

se mi mettessi un paio di boots rigidi cadrei a terra subito quindi bene per chi piace ed è capace

sicuramente sono pronto a vendere un po' dell'anima soft per una scarpa ibrida che lasci il feeling del soft ma aiuti dove si pecca dato che già mi sono "venduto" quel poco che restava di freestyler ai driver x che proprio morbidi non sono.


soft rock o hard core >>>>>>>>>>>>>ROCK & ROLL!!!

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"Libertà l'ho vista dormire nei campi coltivati a cielo e denaro,a cielo ed amore,protetta da un filo spinato"

Credo che non esista una retta via, e la storia dovrebbe averlo insegnato. Ognuno usi quello che vuole, quello che più gli piace, quello che più lo fa sentire comodo, quello che più lo fa sentire sicuro. O semplicemente quello che può permettersi o quello che vuole spendere. Tutto il resto sono chiacchiere da bar. O da forum

P.S: per favore evitate di degenerare in stupidi ed inutili campanilismi altrimenti la cintura di sicurezza ve la rimetto io

A valutare le vesciche che ho ai piedi oggi direi soft tutta la vita...

Però sti nuovi scarponcini hard (TLT5 o Literider) sono un'altra storia...

Al momento devo dire:

freeride con impianti: soft tutta la vita.

backcountry più o meno nel polverone (o ghiaccione o firnone o altro). hard

In ogni caso su sastrugio ventato: meglio stare a casa

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live4riding

Ho tolto la tavola hard definitivamente nel 1997 quando sono riuscito a partecipare a due slalom speciali con una tavola soft (riuscendo a migliorarmi cronometricamente rispetto alla mia hard). Amo la conduzione e la pulizia nelle curve ed oggi come allora sostengo che con molto impegno ciò che si fà con una tavola hard si può fare con una soft. Quando faccio le mie "stupide ed inutili chiacchiere da bar" con qualche amico, sostengo che sarebbe meglio imparare con il setting hard e poi passare al soft, da un punto di vista formativo sarebbe meglio, si parte più puliti più precisi.
Non ho mai avuto gran simpatia dei gruppi casinari, frikkettoni, con i pantoloni a mezzagamba che in pista con tavole soft si divertivano ad andare in switch per due metri sulla pista baby. In fondo si è sempre in montagna ed il rispetto che si deve all'ambiente andrebbe formalizzato anche nell'abbigliamento (perlomeno per non ghiacciarsi il fondo schiena).
Ammiro chiunque sperimenti, qualsiasi cosa, anche solo per aver rischiato di buttar via una giornata per "tentare".
Detto questo però temo che la ricerca di uno strumento sempre più performante in salita, ed in alcune condizioni di neve in discesa, snaturi quella che è la mia idea di snowboard alpinismo, o backcountry che sia.
Avere uno strumento che interagisca più lentamente nella trasmissione degli impulsi dal corpo alla tavola credo alimenti maggiormente la "surfata" e quindi la totale sintonia con il terreno su cui stiamo scendendo (e quindi l'interpretazione della traiettoria). Se per fare questo la maggior parte delle volte sacramenterò sulla neve dura, o sul ghiaccio (ma anche lì l'hard ci sacramenta uguale), se farò più fatica, se dovrò tirare fuori i ramponi più spesso... almeno per il momento credo che il gioco valga la candela.

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saluti!
nico

occhei, occhei tutto giusto.... però... manca un però... ti è rimasto nella tastiera.
tu, nel tuo privatissimo, nel tuo singolarissimo modo di fare e di pensare ... (è vero non c'è nessuna volontà di fare buoni/cattivi è un po' uno scherzo)... in fondo fondo Pietro tu da che parte stai?

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saluti!
nico

Se me lo chiedi significa che proprio non hai capito

che ci vuoi fare sono tardo...
ma dai ho già letto i tuoi post e sò da che parte stai, ma dacci un po' di colore, una tua pennellata, convincimi che sotto a quello scafo duro di plastica c'è un piede puzzolente ed una caviglia che a confronto la mano di Pollock sembra quella di un geometra che usa autocad.

va bhè se il post non ti piace per carità, non posso obbligarti a partecipare...

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saluti!
nico