Splitboard.it

da guardare tutti!!!
il canale di tonytheclimber http://www.youtube.com/user/tonytheclimber#g/u
forse un po' troppo duro o stretto ogni tanto, ma davvero posti incredibili!!
quindi la split si comporta bene anche sul ripido e duro....

fra i commenti si legge che usa scarponi soft (ma i più rigidi che ha trovato) e attacchi spark r&d

questo mi ha impressionato, per la splendida neve ma soprattutto per la via d'accesso....

visto
il tipo è molto bravo e uno dei pochi se non l'unico che fa quelle cose con la split in zona

però personalmente dico due cose: forse quei canali là conviene farli con la tavola intera, hai anche meno meso da portar su, a meno che prima non ci sia un avvicinamento lungo da pellare
e io al posto loro con tutto il ben di dio che c'è in zona andrei a fare pendii larghi!!!! che gusto c'è a fare robe così strette con la tavola?
lo dico da dolomitista spesso costretto nei canali!

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fuggiamo dal grigio e tuffiamoci nel bianco

ecco la sua risposta:

Hi,

Thanks for watching !
I ride a Voilé Mojo 161 splitboard, it's the best split I've tested.

si sa anche quali altre split ha provato?

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fuggiamo dal grigio e tuffiamoci nel bianco

no, magari basta scrivergli però

mi associo con Enry, rifarei i pendii larghi piuttosto che la pista delle biglie.
Però, che manico

ahahahahha la pista delle biglie! bella questa!
il mio concetto è: bisogna saper fare tutto, anche i canali ripidi e stretti perchè spesso capita che per arrivare a un bel pendio serva farne uno
oppure può capitare la giornata col tarlo alpinistico
ma se c'è neve fresca non mi infilo in un budello del genere....vado dove posso fare dei bei curvoni!

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fuggiamo dal grigio e tuffiamoci nel bianco

Concordando con ció che dite, penso che sia un po difficile interpretare le motivazioni di una linea del genere dall'esterno.


ho notato una cosa spulciando quaela nelle letture e sui report di linee importanti: non riesco mai a comprendere a fondo come nasce l'idea, come matura nella testa di un alpinista il progetto, la parte prima della realizzazione. Molte volte ho l'impressione che sia data grande enfasi all'interpretazione, all'esecuzione e quindi al finale che potrebbe benissmo essere la parte + fisica, + dinamica, + tecnica. Immagino che andare a fare una linea sia un percorso + lungo dove solo alla fine si scia, si arrampica. Mi piacerebbe sapere ció che c'é sotto la punta dell'iceberg: la parte forse - alpinistica ma + emozionale.
Pure nel libro su marco siffredi qualcosa c'é ma non sono riuscito a trovare esattamente ció che cerco: prob ho avuto una lettura superficiale.

bye

ti dico come la penso, ma credo che il mio ragionamento sia abbastanza logico e obiettivo

gli sci sono nati per spostarsi in sulla neve (in piano, in salita e in discesa) e si sono evoluti per andare prevalentemene in discesa, grazie all'avvento degli impianti
fare scialpinismo è in pratica tornare allo sci che facevano i nostri nonni (quei pochi fortunati come il mio che potevano permetterselo) ovvero salire un pendio con le proprie forze e scenderlo
come negli altri sport e in particolare nell'alpinismo (che è più di uno sport) c'è quella componente che porta a spingere un po' più in là il limite della difficoltà per cui i forti si cimentano a fare più salita in meno tempo, la stessa discesa più velocemente, ricercando pendii più ripidi ecc...
il tutto è stato accompagnato anche dall'evoluzione dei materiali, creati e voluti proprio grazie all'esigenza di chi andava "oltre"

ciò è successo anche nell'arrampicata: prima facevano solo il quarto grado, magari senza corda, contava solo arrivare in cima e non come e per che via
poi hanno fatto il settimo in montagna cercando la linea più difficile ecc...

diciamo allora che la componente "ricerca della difficoltà" diventa più importante della componente "divertimento"…e magari uno vuole essere il primo a fare una certa cosa…

in questo contesto lo snowboard all'inizio si è inserito come un "giocattolo" per il divertimento puro...ma anche qui poi qualcuno ha detto "perchè non provare a usarlo per fare cose più difficili e pericolose?"
e quindi anche la tavola è stata inglobata nel meccanismo

l'anno scorso ho fatto canali che pochi anni fa dicevo che non mi interessavano più di tanto...poi il tarlo alpinistico ha preso il sopravvento e sono andato a farli...volendo anche verificare certe mie capacità….ma anche perché in certi periodi si spera che nei canali la neve sia meno ventata….

Resta il fatto che non andrò mai a fare volentieri un canale come quello….molti amici mi chiedono sempre di andare a fare l’Holzer sul Sella o la Val Scura del Sassongher e io ho detto no anche l’anno scorso…
Ancora ancora il Vallencant sul Cristallo….ma solo se si riempie bene bene di neve!

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fuggiamo dal grigio e tuffiamoci nel bianco

Non sono uno che si lancia spesso in avventure 'strane' se non conosco bene il luogo o le persone che mi accompagnano sono fidate ma lo scorso anno, saliti sul Pordoi da Corvara siamo scesi a Canazei tramite la Val di Mez dì o Mes dì a sx del passo Pordoi (Enry non ricordo bene il nome), bè inizialmente mi sono cag...to addosso solo nel guardare giù poi con adrenalina a 100 ed urlo propiziatorio mi sono lanciato schivando sassi e scialp che salivano. Alla fine è stat una bella storia

Anch'io non ero partito per fare questo, viene al momento, viene e basta, ma la 'pista delle biglie' come piace sentirla chiamare ad Enry lalascio fare agli altri.