Primo w-e estivo di pausa, vuoi per il caldo, vuoi per dolori vari ed eventuali o forse più semplicemente per un po' di sanissime mestruazioni... riprendo questo post vecchissimo, in cui sono scappate al mare (o in montagna) pure le foto.
Fino all'anno scorso anch'io per certe gite un po' più tecniche, dove in pratica era necessario calzare i ramponi, ho utilizzato gli scarponi da alpinismo abbinati all'attacco soft. Premetto che mi sono sempre trovato bene.
Allegato:
Commento file: breithorn, in discesa nella nebbia (2008)
PICT0280.JPG [ 230.31 KiB | Osservato 4724 volte ]
Gli scarponi usati tra l'altro sono proprio i Quechua Bionnassay 700, che purtroppo non producono più.
Apro una parentesi sullo scarpone: completamente automatico (ora non più la punta si è consumata) di pelle e made in italy. Praticamente uguale al nepal top. Sono sempre stato dell'idea che sti quechua uscissero proprio dalla La sportiva, magari con qualche caratteristica un po' meno performante dei blasonati cugini. Per 160 € (200 forse di listino? boh) è decisamente un ottimo scarpone di cuoio, con cui ho condiviso grandissimi momenti, come ad esempio il Bianco o il Lyskamm. Sono attivi dal 2008 e ora hanno bisogno solamente di una ri-suolatura e di parecchio grasso per l'impermeabilità che col tempo e con l'uso snowboardistico è venuta a meno. Di certo non sono al livello dei più costosi nepal evo (che posseggo) per quanto riguarda l'isolamento termico, ma comunque ci si può fare un po' di tutto (e lo dice uno che patisce freddo ai piedi).
Tornando alle mie impressioni sulla planche, beh non mi soffermo sulla salita che è ovviamente più comoda e leggera, oltre che più precisa col rampone rispetto al soft. In discesa posso invece dire che è un compromesso: la libertà alla caviglia non permette di avere la stessa precisione che si può avere con lo scarpone soft, che con la sua maggior rigidità e altezza, fascia meglio la caviglia. In aggiunta con l'aumentare delle gite e dell'uso intenso nel bagnato, l'impermeabilità viene a mancare e dopo un po' ci si ritrova con i piedi a mollo. L'unica è, come già detto, di ingrassarli bene... anzi in carenza di grasso una volta ho pure messo della sciolina col ferro da stiro: il risultato è stato soddisfacente
Vista quindi la maggior morbidezza, lo spoiler è d'obbligo, non me la sentirei di usare uno scarpone da alpinismo (anche il più figo del mondo) su attacco hard.
Conclusioni personaliLo scarpone da alpinismo può essere una scelta da prendere in considerazione, ma non si deve pensare di usarlo come sostituto completo dello scarpone da snow vero e proprio.
Secondo me può essere un'alternativa al soft nel caso in cui non si voglia impegnare troppi soldi in uno scarpone da "snowboard tecnico" come deluxe o fitwell e magari si preferisce investire in qualcosa che può essere usato di più durante l'anno (alpinismo ghiaccio arrampicata).
Ovviamente se si ha a disposizione uno scarpone hard o uno dei sopracitati soft "tecnici" non si ha più la necessità di utilizzare altri scarponi!
svantaggi più significativi-L'impermeabilità, che è millemila volte inferiore a quella di un soft, per non parlare di un hard di plastica.
-La libertà della caviglia in discesa: non è fatto per andare a mach 2 sul bèton e neppure per tirare curvoni sulla lamina.
-L'isolamento: anche un nepal evo gtx non trattiene il calore quando uno scarpone fatto per lo scopo.
In questi termini non capisco tanto chi vuole acquistare uno scarpone ultra-tecnico come lo Spantik (il top dei top non lo metto in dubbio )o il Barunste per usarlo in maniera continuativa sulla tavola... A meno che sia un grande alpinista, frequentatore di 5000, 6000 metri sarebbe più opportuno orientare la scelta verso i fitwell o un hard che sono fatti per sciare e costano pure meno!