nico ha scritto:
...
"sono d'accordo pienamente a metà con il mister"
anch'io la pensavo così, insomma niente numeri niente programmi. vai ed ascoltati.
premesso che trattasi di un approcio adatto a chi sà già cosa significa allenarsi e conosce il proprio corpo, cmq lo ritengo un po' limitativo.
spesso conoscere le proprie frequenze cardiache (tramite un semplice test di conconi fatto da soli su tapis rullant con cardio della palestra) aiuta poi a programmare i ritmi di corsa, evitando così di correre sempre a rotta di collo che non aiuta proprio una preparazione corretta.
lo dico perchè anch'io facevo così e l'anno scorso mi sono ritrovato a fine febbraio con un fisico stressatissimo e con il fiato corto nonostante un allenamento costante. a quel punto ho provato a leggere qualcosa ed informarmi (su internet c'è molto ma bisogna selezionare, ma per un livello entry basta il manuale cai di scialpinismo), già solo alternando i ritmi di corsa conoscendo i battiti corretti la situazione è cambiata drasticamente in breve tempo. poi và da sè che una volta che ti sei abituato il cardio invece che guardarlo continuamente lo controlli giusto un paio di volte.
non voglio dire che dobbiamo diventare tutti come "Ivan Drago - ti spiezzo in due" con il super laboratorio russo, però il concetto di una preparazione "a sensazione" è un po' romantico e potrebbe essere interessante allargare le proprie vedute.
a questo proposito consiglio un libro che stò leggendo di Mark Twight, dove uno come lui (intendendo il look da punkettone) affronta in maniera ultra seria e radicale tutto l'aspetto preparazione/allenamento/alimentazione. ovviamente lo fà per poi fare le salite di Mark Twight (allucinanti), ma il tutto risulta utile per prenderne qualche spunto.
Hai ragione Nico, un allenamento fatto in modo esemplare passa anche dalle modalità che hai citato. Se si vogliono ottenere i migliori risultati occorre non lasciare al caso nessun dettaglio: dalla frequenza cardiaca, alla temperatura esterna, alla dieta, al passo, ecc...
Ma parlando personalmente, da ex atleta super iper stressato...ho notato che è la costanza che premia. Per raggiungerla occorre un allenamento che prima chiamavo "sostenibile" in virtù del fatto che sia più libero possibile e affrontabile in qualunque momento della propria vita con minor impegno di tempo e risorse. Questo consente una maggior costanza e con il tempo una conoscenza approfondita delle proprie capacità.
Probabilmente i risultati saranno inferiori ma ti permettono di guardare in modo più sereno la propria passione, questo si traduce anche in maggior volontà finale.
E così, per rimanere in tema, come nel film Roky4 alla fine vince Stallone che si allena nel modo più semplice possibile mentre Ivan Drago caga barrette di uranio
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..La mente ostacola lo spirito..
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