Zona: Val Zoldana - Val Fiorentina [Pelmo] Luogo di partenza: Parcheggio per il Rif. Città di Fiume Quota di partenza: 1.661mt Dislivello: 1.065mt salita/ 1.235 discesa Esposizione: Nord salita, Sud discesa Difficoltà: OSA Fattibilità in snowboard [1-5]: 4 Fattibilità in splitboard [1-5]: 5 Materiale alpinistico necessario: Picca (2 aiutano se poca neve) e ramponi. Corda per sicurezza (almeno 40mt), due chiodi da roccia ed eventuale materiale per una calata e una sosta (in caso di assenza di neve nel passaggio sul versante sud). Cartina: Tabacco n.15 Descrizione itinerario: cito il G.Sani inutile inventare quando una descrizione è così perfetta: "Il grande scialpinismo, quello assoluto, non può prescindere da questa forcella. E' difficile stabilire un primato tra il canalone settentrionale e quello meridionale, l'uno più ombroso e difensivo, l'altro più maestoso e luminoso. Ovunque vince l'ambiente, sacrale e austero fino all'esasperazione. Lassù le pareti sorreggono l'aria, le luci s'infrangono e schizzano in fantasmagoriche tonalità. La traversata da un versante all'altro in un certo senso permette di godere e di riassumere tanta poetica bellezza. Perfino l'arrivo a Coi è attraente, dove ad attenderci saranno alcuni rustici tabià ed una melodica fontana; ci riparleranno di una lontana e forse perduta atmosfera zoldana" Salita: Dal Parcheggio si punta decisamente verso sud nella Val d'Arcia rimanendo nella parte centrale della valle. Raggiunta una sorta di "costa" centrale rimanere in prossimità con varie voltate per guadagnarne la parte sommitale. Già da metà salita la fessura sarà evidentissima, proseguire quindi con gli sci fin dove si può e poi con ramponi e picca. Attenzione al punto chiave a metà canale, molto ripido e spesso scoperto (ne sconsiglio la risalita senza neve). Anche sopra la pendenza non cala quasi fino alla forcella che presente sempre poderose cornici da superare come meglio credete. Discesa: Il versante sud parte ripido con un piccolo imbuto che poi si allarga e degrada. Dopo circa 150mt si incontra una barriera rocciosa non sempre percorribile. I canali da fare con gli sci sono a dx e al centro (direzione di discesa). Quello centrale dovrebbe essere più facilmente percorribile anche con poca neve (eventualmente togliere la tavola e scendere con i ramponi). Io ho preferito invece andare tutto a sx, dove il salto è minore, e fare una calata di circa 15/20mt con sosta su un chiodo messo da noi (a 10mt da un ometto di roccia). Da qui poi scendere più tranquilli fino alla fine del canale che riserverà bellissimi scorci con le pareti laterali che si allontanano e si riavvicinano fino a depositarci sulla piana della Mandre. Da qui svallare sempre verso sud e scendere nel bosco (sciabile) fino a raggiungere una strada forestale innevata che riporterà verso Coi (meglio lasciare qui una macchina oppure organizzarsi con taxi o autostop). Attenzione a: Itinerario con valenza alpinistica alta che necessità una condotta sicura da parte di tutto il gruppo. Un'eventuale conserva corta nel canale nord a mio parere non garantirebbe una buona sicurezza, piuttosto se un elemento non si sente sicuro meglio imbastire delle soste su corpo morto e procedere a tiri alternati (e quindi non se ne esce più...). Il pericolo valanghe solitamente non viene considerato perchè trattasi di gita primaverile dove entrambe in canali hanno già abbondantemente scaricato, qualora non vi fossero tracce di slavine preoccupatevi e tornate sui vostri passi. Bibliografia e riferimenti utili: G.Sani, "Dolomiti d'Inverno", Tamari Montagna edizioni 2007 (III edizione)
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_________________ saluti! nico
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