Zona: Svizzera (Engadina)
Luogo di partenza: Staz. Ferroviaria Morterasch (Pontresina)
Quota di partenza: 1900 m
Dislivello: 1° giorno: 600 m; 2° giorno: 1750 m (se si fa in giornata dal basso: 2250 m)
Esposizione: Nord e Est
Difficoltà: BSA (non difficile sciisticamente ma notevole sviluppo, ambiente glaciale crepacciato e seraccato, alta quota)
Fattibilità in snowboard [1-5]: 4
Fattibilità in splitboard [1-5]: 5
Materiale alpinistico necessario: piccozza, ramponi, materiale da ghiacciaio (corda, imbrago, ghiere, cordini, t-bloc, viti, ecc.)
Cartina: Ho usato la Carta Topografica Nazionale Svizzera (Foglio 1277) ma forse quelle della Swiss Topo fogli 2521 e/o 1257 sono migliori, cercherò
Descrizione itinerario: Gita eccezionale in ambiente glaciale maestoso. Notevole sviluppo e dislivello
Salita: Avvicinamento su pista da fondo con sci/split o a piedi se la neve si è già sciolta (come nel nostro caso), poi lungo tratto facile su ghiacciaio. Si sale poi su ghiacciaio piuttosto crepacciato con condizioni che possono variare molto a seconda delle condizioni dell’inverno, quest’anno condizioni molto buone. Piccolo tratto in discesa (da ripellare al ritorno) di circa 100 m di dislivello, anche meno, per aggirare una seraccata / crepacciata, si continua su facile pendio, poi più ripido fino all’inizio della cresta. Fin qui poche difficoltà tecniche. Cresta non difficile ma lunga e un po’ esposta.
Discesa: Discesa per l’itinerario di salita con la possibile variante della parete est dalla cresta (per questa variante però non ho ancora ben capito dove si esce a causa della scarsa visibilità)
Attenzione a: Crepacci, tenere in considerazione il lungo sviluppo, il dislivello e la quota, per la cresta serve un minimo di dimestichezza
Bibliografia e riferimenti utili:Gita del 16-17 maggio 2014
Partiti venerdi pomeriggio dalla pianuraccia, in ritardo tanto per cambiare, ma per gli sfigati lavoratori fantozziani è così….
Veloce pasta a Tirano, poi Stazione Morterasch, zaino in spalla, frontale pronta, app gps che per fortuna funziona e su verso il Rif. Boval…lo troveremo al buio? Col gps si, senza avremmo sicuramente perso molto più tempo…in ogni caso è un bel giro dell’oca…ci si avvicina alla montagna ma non si guadagna molto dislivello…è a 2.500 m e la cima fa 4.050….
Ottimo bivacco ma troppe poche ore di sonno, facciamo un po’i “Veri” e sciogliamo la neve per fare acqua e tè….
partenza con nuvole…ma visibilità buona, ghiacciaio da tracciare, ci sembra buono anche nella parte centrale quindi andiamo su più diretti rispetto alla traccia gps che ho trovato su camptocamp
saliamo in ambiente glaciale maestoso lasciando a destra e sinistra zone seraccate e crepacciate, con lo sguardo ammaliato dalle masse tormentate dei grandi ghiacciai, prima fra tutte quella del Labirinth…
Ci raggiungono altri scialpinisti che conoscono il posto e ci alterniamo alla traccia
Prima del Buuch incrociamo la traccia di Paola & C che arrivano dalla Diavolezza, diretti al Piz Zupo’ (vedi report su thetop), pellano legati mentre noi e tutti gli altri non ne vediamo la necessità
In questa zona è obbligatorio perdere quota in direzione ovest per aggirare una zona seraccata e raggiungere la Fuorcla Crast’Aguzza
Purtroppo anche questa volta non sono al top della forma e inzio a fare molta fatica…dai 3.700 in su ho pochissimo fiato….Marco invece va su come un treno e anche Joseph va bene…e mi convincono a fare anche la cima, possiamo andare su scarichi, anche se è un po’ tardi e la parte sciabile sarebbe qua che ci aspetta…vergine e con polvere…
Faccio quindi la cresta e guardo interessato la est, due ragazzi svizzeri si stanno preparando per scenderla….ma sono troppo stanco, si vede poco e non so bene dove si esca, prima l’ho guardata da sotto e ho visto zone ghiacciate e seraccose….lasciamo perdere…fatto anche troppo come prima volta su questa montagna, molto più grande delle “nostre”….
In cima sono contento ma anche questa volta non riesco a gioire al massimo come fanno altri, piuttosto penso alla bella linea che non faremo, poi intorno è tutto nuvole e non c’è panorama …vabbè toccherà tornare…ma più allenato!
Tornando, dopo aver ripercorso quasi tutta la cresta, butto un occhio giù per la ovest, là forse c’è un canale sciabile? Me par stracazzuta comunque….probabilmente troppo….poi per fare cose difficili dopo queste salite bisognerebbe essere mille volte più allenati…
Scendiamo il primo pendio su neve non bella e con pochissima visibilità, dopo la Fuorcla sotto la Crast’Aguzza migliora ma si è un po’ appesantita, le nuvole calducce e umidiccie ci hanno fatto un bel dispetto...
La ripellata da stanchi, anche se di soli 100 m, ve la raccomando…
Poi bella lunghissima discesa sul ghiacciaio fino alla parte pianeggiante, lunga anche questa, per non parlare dell’interminabile rientro…
Nel complesso bellissima gitona, bellissima sciata e cima sopra i 4000 m, il più orientale delle alpi….ma una fatica enorme, probabilmente conviene partire dal Rif. Diavolezza e fare la traversata…
Qui le cime e il nostro percorso