Ieri con Mario sono andato in uno dei posti che a mio avviso sono "magici" e che non mi stancherò mai di ripercorrere. Il sentiero attrezzato "Ceria Merlone" è un lungo camminamento che collega la Forca del Lis Sieris con la Forcella Lavinal de L'Orso passando per tutte le cime (Foronon e Modeon del Buinz, Cima de la Puartate, Punta Plagnis) che si pongono attraverso queste due selle naturali. Non fatevi ingannare da quell'"attrezzato", i cavi sono veramente pochi e solo in zone necessarie. Il resto è un attraversamento in vero stile zona Alpi Giulie sfruttando queste cenge infinite (non a caso sempre nella zona c'è la famosa Cengia degli Dei) e gli alti profili di cresta. Lo sviluppo della via non potrà non sorprendervi. Fino all'ultimo istante non sembrerà esserci passaggio e poi tutto ad un tratto ecco una cengia stretta che appare là, bella solo da percorrere e il tutto secondo una "logica alpina" ferrea, senza forzature, scalette o menate del genere. L'esposizione è continua sempre, sarete sempre in bilico tra la roccia ed il vuoto, direi quasi impressionante. Quindi se non vi dà fastidio godrete come ricci, ma se la patite ve lo sconsiglio caldamente sarebbe abbastanza un incubo (già provato in passato ahimè con un amico bulderista che ha scoperto per la prima volta di non amare l'esposizione) considerato il lungo sviluppo. Per fortuna bolli e segni ce ne sono, non in abbondanza ma in quantità giusta da far lavorare la testa. Anche perchè il sentiero ne esige tanta di testa ed una buona preparazione (solo il sentiero completo richiede almeno 5h più l'avvicinamento ed il lungo rientro), nonchè una giusta dose di materiale (casco, imbrago, kit ferrata sempre + picca e rampone per neve + spezzone di corda -da valutare la necessità io non l'ho usata ieri ma se un compagno sui nevai non si sente sicuro và prevista) che poi si spera non dover utilizzare ma che se non si ha può mettere in crisi. Le enormi nevicate di quest'inverno hanno lasciato ancora grandi zone coperte da percorrere obbligatoriamente con ramponi e picca. Primo motivo perchè non tutte sono aggirabili (sopratutto in discesa dal Modeon e in discesa alla Lavinal), secondo perchè se si sbaglia sul Ceria si crepa. Tornando a temi più ameni durante la camminata a livello cielo si incontrano tutte le più belle mete scialpinistiche della zona: lis sieris, buinz (foronon e modeon), forca de la val, lavinal de l'orso. Inoltre gli stambecchi di ogni età vi faranno compagnia ad ogni quota, prendendovi anche un po' per il culo mentre saltano baldanzosi da un sasso ad una cengia di qualche centimetro. Tutto intorno la vista è spettacolare: il canin, il montasio, il fuart, le cime castrein e il grande nabois sono solo quelle più vicine ma c'è tanto altro. Io preferisco fare il Ceria partendo dal Rifugio Di Brazza (Altopiano del Montasio). Quest'anno (dopo altri tentativi) forse ho trovato la logistica migliore: arrivo tardi il giorno prima dopo il lavoro a Sella Nevea, lascio la macchina alla Casermetta della Finanza e ci si avvia a piedi fino al rifugio (circa 7km sostanzialmente in salita). anche se si arriva con il buio quasi tutto è su strada asfaltata e l'ultima parte di sentiero è elementare, impossibile sbagliare (eventualmente se non c'è la luna portare la frontale). Sveglia alle 6, colazione e partenza così si ha tutto il tempo per godersi il Ceria (obbligatorio il bel tempo, con pioggia che poi diventano fulmini le creste non sono buoni posti). In 2h si sale alla Forca del Lis Sieris, in 3h si è all'inizio della discesa per Lavinal, in 1h e mezza si arriva in forcella e poi altre 2h per rientrare a Sella (in tutto circa 9h). Se non si era lasciata la macchina lì tocca farsi tutto il sentiero delle malghe del montasio (prima o poi i 7km si devono cmq fare). Le vie di fuga dal Ceria sono quello che sono e cioè dei gran ghiaioni (pochi per la verità: sella buinz e forca de la val) non proprio agevoli (ripidi, solo tracce e poche). Da poco è stato installato sulla cima del Foronon il Bivacco fisso "Luca Vuerich" (mitico e grande giovane alpinista della zona scomparso qualche anno fà) che potrebbe fornire un ottimo riparo in caso di brutto tempo improvviso. Arrivati alla fine delle cenge prima di iniziare la discesa alla Lavinal de l'Orso (abbastanza duretta con vari tratti ripidi e molto coperta di neve) si può deviare rimanendo sul versante sud puntando alla cima del Cregnedul per poi scendere rapidamente con sentiero non segnato (ma riconoscibile) fino alle casere omonime. Se invece si percorre il Ceria fino alla fine si rientra perdendo prima un po' di quota verso sud e poi risalendo al passo degli Scalini per poi proseguire lungo il sentiero senza possibilità di errore. Bellissima possibilità avendo più giorni a disposizione, dormire al Rifugio Corsi, ed il giorno successivo fare il sentiero Anita Goitan. A mio parere per chi è decentemente vicino a questi posti, possiede una discreta tecnica e una padronanza del vuoto il "Ceria Merlone" almeno una volta nella vita andrebbe percorso.
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_________________ saluti! nico
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