ciao a tutti,
sabato 16 gennaio, essendo senza compare ma con una grande voglia di testare la mia mojo166
, sono stato ai Piani di Bobbio in Valsassina.
ho preferito una località conosciuta dove è possibile risalire ai Piani in sicurezza senza problemi legati a tempo/modalità/ore/compagni di gita ect...
Gli obiettivi erano due:
1-testare pelli e condizioni di risalita con scarponi hard
2-testare assetto hard da discesa sia in pista (per simulare condizioni di neve più dura) che in fresca
Punto 1 (risalita)Premetto che arrivo dallo scialpinismo e pertanto l'abitudine a pellare, inversoni, postura per la risalita, ritmo e quant'altro già c'era.
Ero però curioso di valutare la portanza e la tenuta delle due semitavole, il meccanismo basculante dell'attacco, l'alzatacco.
Devo dire che in salita le semitavole si comportano come un paio di bigfoot, con meno tenuta di spigolo su tratti duri, ma in fresca vanno benissimo sia per tenuta delle pelli che scorrevolezza. Certo che quando batti ex novo, l'ampia superficie raccoglie molta neve e alla lunga diventano pesanti. Da verificare su traversi ghiacciati e duri.
Il meccanismo basculante dell'attacco non è molto diverso da un attacco Diamir e funziona egregiamente (prossimanente passo all'attacchino e vediamo che migliorie darà). Si deve avere l'accortezza di applicare i canci che bloccano le piastre alle semitavole con i cordini in acciaio rivolti verso l'esterno altrimenti si corre il rischio di sfergarli ad ogni passo.
Per le inversoni, nessun problema, le semitavole sono più corte degli sci e anche il colpo di tacco funziona benissimo.
Purtroppo non sempre si riesce a tenere le semitavole parallele e le code sfregano, causando il danneggiamento del profilo esterno...ma è pur sempre una tavola da backcountry per cui va "usurata"...
Il primo tentativo di riassemblaggio è stato caratterizzato da qualche difficoltà nel togliere le pelli in quanto la colla aderiva moltissimo (dovrebbe migliorare con il tempo) e praticamente mani gelate alla fine di tutte le operazioni. Per il resto devo prendere un pò di dimestichezza in quanto le operazioni sono un pò laboriose ma assolutamente fattibili. Il dubbio è semmai doverle fare in contesti dove sei di fretta (per il tempo o altro) e c'è poco spazio.
Punto 2 (discesa)La prima discesa l'ho fatta in fuori pista a lato di una pista...Pendenza variabile tra il 20°-25° su circa 25cm di fresca con ottimo fondo, ottima galleggiabilità, poco sforzo nel far affiorare la punta.
La tavola risulta cmq molto rigida, un pò per l'assetto hard un pò perchè lo è davvero. Da verificare in contesti più esposti e con maggior spessore di fresca.
L'assetto hard non impatta eccessivamente sulla manovrabilità e sulla conduzione ad eccezione delle curve in front dove sono un pò più contratto e meno reattivo. Devo allenarmi e prenderci le misure. Le sensazioni trasferite alla gamba dx di prua (sono goofy) non differiscono da quelle di uno scarpone soft. Diverso per la gamba sx di poppa, devo lasciare lo scarpone molto morbido e la conduzione alle volte non è fluida. Penso si possa solo migliorare, soprattutto diminuendo l'angolo della gamba sx di conduzione portando da +10 a 0 o +3/5.
In pista nessun problema (ma non la vedrà più), la tavola è rigidissima, arrivando anche dall'hard snow non ho patito troppo. Forse solo gli angoli troppo bassi (+25 +10) rispetto alla rigidità degli attacchi.
Posto alcune foto, purtroppo non della discesa: