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MessaggioInviato: 19/05/2015, 14:28 
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Un’altra prima discesa per Davide Capozzi (qui la sua intervista realizzata da Nico per noi), Julien “Pica” Herry e Francesco Civra Dano: “Voie Original” – Pain de Sucre

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http://www.snowhow.it/blog.htm

“La parete nord del Pain de Sucre è un luogo mitico che ha fatto la storia dello sci estremo del Monte Bianco. La prima discesa con gli sci lungo questa parete è stata opera di Pierre Tardivel il primo giugno del 1990 con due calate in corda doppia lungo la linea di discesa più logica (linea gialla). La prima ripetizione è avvenuta soltanto due giorni dopo, da parte di Dédé Rhem con gli sci e Jerome Ruby con lo snowboard. Da allora, diverse sono state le ripetizioni probabilmente fino ad oggi, una decina. Gran parte di queste discese si sono svolte lungo la linea scelta da Tardivel che si potrebbe definire una variante della “Voie Originale”, la via affrontata in salita per la prima volta nel 1931 (linea rossa) da Robert Gréloz e Francis Marullaz. Nel 2009 Andreas Fransson insieme ad Arne Backstrom e Tobias Granath scesero lungo una variante superiore (linea verde) con una calata in corda doppia per accedere al “Pain de Rideau”.Nel 2013 Julien “Pica” Herry, Luca Rolli ed io abbiamo affrontato questa bella e impegnativa discesa lungo la “classica” linea di Tardivel. Da quel momento la nostra attenzione si è spostata sulla possibilità di scendere dalla Voie Originale; una idea che ci sembrava bella perché lungo questa via si accede direttamente alla cima del Pain de Sucre e, in più, questa linea non era mai stato sceso in precedenza. Immaginare è sempre bello, poi quando ti trovi ad affrontare la realtà la cosa è ben diversa. Negli ultimi due anni la parete è stata in condizioni, ma mai la parte alta della Voie Originale. Quest’anno sin dai primi mesi dell’inverno, incredibilmente la neve lì c’era, il problema erano le brutte condizioni del resto della parete che non permettevano alcun tipo di discesa. I primi giorni di maggio sono stati molto piovosi a ridosso del massiccio Monte Bianco, per giorni e giorni non ha mai smesso di piovere e le temperature molto alte hanno aiutato la neve ad incollarsi sui versanti delle montagne. L’idea del Pain de Sucre l’avevamo un po’ accantonata, pensando che ormai fossimo troppo tardi in stagione però poi ecco che due giovani sciatori della Valle di Chamonix (Lambert Galli e Jules Berger) scendono la parete trovando condizioni di innevamento incredibilmente buone. Grazie alle informazioni dateci dai due talentuosi sciatori, Julien ed io decidiamo di provare la nostra discesa dalla Voie Originale, con noi c’è l’amico Francesco Civra Dano che non ci pensa molto ad accettare l’invito. Dopo una notte insonne al Rifugio Cosmiques, alle 4 del mattino iniziamo ad affrontare la cresta della Midi – Plan e verso le 7:00 siamo all’ingresso della nostra discesa. Il canale d’accesso è sormontato da una meringa spaventosa, Francesco scava per creare un varco, alla fine riusciamo a vedere il canale iniziale, la neve non sembra bella e l’esposizione è totale! Installiamo una sosta, Francesco decide di calarsi con ramponi ai piedi e verifica le condizioni della neve: dura e rigelata. Julien ed io calziamo lo snowboard e anche noi per questo primo tratto ci assicuriamo con la corda, arriviamo sopra l’unico risalto roccioso, una calata di 30 metri e finalmente possiamo iniziare la nostra discesa. Tutta la prima parte della via avviene lungo un canale esposto a est, la neve è ancora dura ma abbastanza sciabile, è incredibile vedere che stiamo sciando esattamente dalla parte opposta rispetto a dove avevamo sciato nel 2013. Entriamo nel Pain de Rideau, la neve non è delle più facili, spesso ci ritroviamo su una crosta dura ricoperta da neve invernale. Le pendenze sono sostenute, sempre. Arriviamo al passaggio di misto con cui terminano le difficoltà della discesa, un passaggio delicato su un tratto ghiacciato dove non c’è spazio per nessun errore. Finalmente siamo nel pendio finale che, benché sia ancora ripido, ci permette di goderci un po’ di più la bella neve primaverile. Un’altra bella avventura su questa splendida parete nord, condivisa con Julien, che più di tutti aveva visto questa bella linea e con Francesco sempre motivato quando c’è da ingaggiarsi.”

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MessaggioInviato: 19/05/2015, 16:16 
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Mi viene male a guardare, complimenti vivissimi...


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MessaggioInviato: 19/05/2015, 17:15 
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Ella peppa!!! :ola: :bow: :bow: :rock: :incredible:

Non so ma mi sembra di vedere una Furberg ma dallo shape ancora più strano....mia impressione?


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MessaggioInviato: 19/05/2015, 17:51 
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cazzarola, grande grande

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saluti!
nico


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MessaggioInviato: 20/05/2015, 7:49 
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tutto difficile ed estremo...ma per me si ferma li.

Per me non ha più senso un mezzo di discesa se devo fare un saltello ogni 10 minuti su 55/60° e parte della discesa con calate. Lo snowboard perde completamente di significato, senza nulla togliere all'impresa di Capozzi

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..La mente ostacola lo spirito..

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MessaggioInviato: 20/05/2015, 7:59 
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Località: Bozen
chapeaou.
grazie per averci fatto sognare un pò.

@giuliano: comprendo il tuo commento, ma questo non è snowboard, questo è alpinismo.


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MessaggioInviato: 20/05/2015, 9:03 
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Località: Varese, Pesaro, Val di Sole...
Foto bellissime!! Inclinazioni incredibili! Siffredi si sarebbe divertito tanto con voi!


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MessaggioInviato: 20/05/2015, 17:42 
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GiulianoPhoto ha scritto:
tutto difficile ed estremo...ma per me si ferma li.

Per me non ha più senso un mezzo di discesa se devo fare un saltello ogni 10 minuti su 55/60° e parte della discesa con calate. Lo snowboard perde completamente di significato, senza nulla togliere all'impresa di Capozzi


anche io la penso un po come te....il divertimento della surfata dove va a finire?!
Sicuramente gran soddisfazione e orgoglio nel aver sceso una parete del genere...

...ma non è un po come quando si vede scendere da certe cascate con il kayak che a momenti non toccano manco l'acqua?! :eek:

...ma forse è solo invidia per cose che non avrei mai il coraggio di fare!
:mmmmm: :mrgreen:

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Non c'è montagna senza vetta!


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MessaggioInviato: 20/05/2015, 18:31 
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Iscritto il: 18/11/2011, 18:26
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GiulianoPhoto ha scritto:
Per me non ha più senso un mezzo di discesa se devo fare un saltello ogni 10 minuti su 55/60° e parte della discesa con calate. Lo snowboard perde completamente di significato, senza nulla togliere all'impresa di Capozzi

non sono d'accordo.
ci vuole una tecnica immensa per sciare su questi ripidi.
la stessa tecnica per cui poi appena si apre un po' il pendio, e l'inclinazione dà tregua, permette a questi rider di aprire i raggi di curva, lanciarsi a velocità inaudite eppure sembrare leggeri ed eleganti, persino andare "piano" (quando li vedi nei video).
certo la parte alpinistica di un'impresa del genere è importante, ma anche per questo risulta bella e affascinante.
tra l'altro non ci giurerei che Capozzi abbia poi saltato più di tanto...

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saluti!
nico


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MessaggioInviato: 20/05/2015, 19:59 
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Località: Varese, Pesaro, Val di Sole...
Non e' bello perche' e' bello ma e' bello perché piace...e mi pare che questi c mettano una passione infinita.
Apparte che anche a livello estetico mi sembra un'impresa bellissima.


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