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Novità, tecnica, materiali e parole sulle splitboard
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 Oggetto del messaggio: Snowboard ripido
MessaggioInviato: 18/03/2010, 17:33 
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Essendo ormai nel Forum da qualche mese non si è mai approfondito il discorso del "ripido" fatto con la split, tavola intera o ski...alla fine il mezzo qui non ha grande importanza entrano in campo altri valori e abilità.
Una breve storia:lo sci ripido nasce ufficialmente negli anni 70' anche se già prima si contano discese di spicco, le prime discese sono sui 40 -45° e dobbiamo attendere nomi come quelliu di Heini Holzer, di Silvain Saudain, per toccare la soglia dei 50°. L'evoluzione continua nei decenni successi con nomi mitici come quelli di Jean Marc Boivin (sua la mitica discesa dal Nant Blanc), di Stefano De Benedetti (Nord Ovest del Monviso, Aiguelle Blanche ecc.). Per quanto riguarda lo snow la storia del ripido è storia recente, e a raggiunto il massimo dell'evoluzione con il francese Marco Siffredi.
In Italia lo snowboard ripido è da considerarsi di nicchia anche se a tutt'oggi abbiamo dei grandi rappresentanti a livello europeo come Davide Capozzi.
Personalmente credo che lo snowboard o la split, siano un mezzo molto valido per scendere questi pendii tanto quanto gli sci, con lo svantaggio che si è su una lamina sola ma con il vantaggio di avere una o due picche in mano.
Pur avendo poca esperienza in questa disciplina così affascinante, mi poiacerebbe fare due considerazione e sentire anche il parere degli altri, credo che la discesa dei pendii più ripidi richiede una valutazione che non si limita alla capacità tecnica ma sia data da un insieme di componenti molto complesse: la conoscenza delle condizioni di innevamento dei pendii, dell'evoluzione della neve, dei materiali che si utilizzano, ma soprattutto una grande freddezza e concentrazione per evitare di sbagliare o di capire quando è il caso di rinunciare.
Faccio tutte queste considerazioni pur come già detto non avendo tutta questa esperienza, perchè credo che in questa disciplina vada fatto tutto molto progressivamente... :saggio:

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 Oggetto del messaggio: Re: SNOWBOARD RIPIDO
MessaggioInviato: 18/03/2010, 19:45 
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Iscritto il: 01/02/2010, 17:44
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io credo di essere meno esperto di te... una domanda: da quale inclinazione si può parlare di ripido?

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 Oggetto del messaggio: Re: SNOWBOARD RIPIDO
MessaggioInviato: 18/03/2010, 20:44 
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Iscritto il: 01/11/2009, 17:27
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credo che al ripido si arrivi solo dopo un lungo percorso che includa molto alpinismo e arrampicata , almeno perchè di solito questi personaggi salgono il pendio lungo la via di discesa per valutarne al meglio le condizioni.

che si possa fare con la split ne è esempio tony the climber


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 Oggetto del messaggio: Re: SNOWBOARD RIPIDO
MessaggioInviato: 19/03/2010, 10:18 
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Iscritto il: 14/09/2009, 16:28
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Località: Coazze
Si credo anche io che per il ripido bisogna avere un bel bagaglio tecnico nel campo dell'alpinismo, io credo che si possa iniziare a considerare sci ripido pendii a 40 gradi ma molto lunghi, alcuni esempi di ripido non troppo impegnativo tra i 40 e i 45 ° sono il Canale del Porco in zona Monviso (4.1 E1) il Colle d'Entreves zona Montebianco (4.1 E1) il Combeynot Couloire Intime (4.1 E1) zona del Colle del Loutaret...poi come detto se si trova neve dura anche canali semplici possono riservare brutte sorprese

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 Oggetto del messaggio: Re: SNOWBOARD RIPIDO
MessaggioInviato: 19/03/2010, 12:02 
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Iscritto il: 11/12/2009, 16:54
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Bel topic!
premetto che non ho mai affrontato pendii del genere con lo snow (forse con gli sci ma se si giusto per brevissimin strappi).
in situazioni di ripido e/o poco spazio utilizzo il cortoraggio, tecnica che ho imparato sugli sci dal grande Tone Valeruz. detta proprio semplicemente, gli sci si utilizza il bastoncino a valle come perno attorno al quale ruotare, senza dimenticare di raccogliere le ginocchia nel momento in cui gli sci si trovano sulla massima pendenza, onde evitare prendere il pendio con le code e fare patapúm. si si guardano i video di Siffredi (quello bravo con lo snow, mica quello col pistolone, eh!) anche lui applica quasto principio quando scende con le picozze. io peró non mi sono mai trovato in quella situazione. per dire: le cose piú "difficili" che ho fatto sono state la forcella del pordoi e il canalone sulla marmo verso Penia senza picozze e li ho utilizzato i principi della curva base, ovvero ruotando le spalle verso l´interno curva e contemporanemente alleggrendo le ginocchia, ma chidendo la curva appena la tavola é sulla massima pendenza.
ho visto anche un sacco di gente saltare per curvare, ma secondo me stanca di brutto ed é pure un po pericoloso.

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mi sto inscimmiando dibbbbbrutto


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 Oggetto del messaggio: Re: SNOWBOARD RIPIDO
MessaggioInviato: 19/03/2010, 12:59 
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Iscritto il: 25/01/2010, 12:50
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Io non sono ancora andato oltre i 50° di pendenza, fatti in qualche vajo delle mie montagne di casa, certo niente in confronto a Marco (Siffredi) o al Tony del video!!! Devo dire che preferisco i pendii aperti piuttosto che i colatoi larghi 164cm (giusto 2 cm per parte per far passare la tavola! :lol: ). Curve saltate...direi che dipende anche dagli spazi che hai a disposizione per curvare!! Cmq non mi sono mai trovato in condizione di doverle eseguire... cmq secondo me andare sul ripido da un brivido fenomenale, troppo eccitante! :sbavo: :sbavo:

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 Oggetto del messaggio: Re: SNOWBOARD RIPIDO
MessaggioInviato: 19/03/2010, 13:55 
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Iscritto il: 07/05/2009, 12:49
Messaggi: 2008
Località: Dolomiti (ogni tanto anche altri bei posti con belle montagne alte piene di powder)
a Chamonix c'è anche Luca Pandolfi (rodeo 720 su skiforum) che fa parecchie cose interessanti sul ripido
non ha mai usato la split però

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fuggiamo dal grigio e tuffiamoci nel bianco


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 Oggetto del messaggio: Re: SNOWBOARD RIPIDO
MessaggioInviato: 19/03/2010, 15:10 
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Iscritto il: 23/02/2010, 9:52
Messaggi: 9
osto ha scritto:
con lo svantaggio che si è su una lamina sola

siffredi sosteneva che la tavola fosse + adatta al ripido degli sci.

diceva che sugli sci il peso viene distribuito su 2 lame e su certe pendenze questo non permette
la stessa pressione sulla neve, dando problemi di instabilità.
invece con la tavola questi problemi non c'erano. :bow:
(la traccia dell'angelo)


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 Oggetto del messaggio: Re: SNOWBOARD RIPIDO
MessaggioInviato: 19/03/2010, 18:43 
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Messaggi: 443
Località: Agordo, BL
Non mi sono mai avventurato sul ripido "vero", la mia prima puntata ce l'ho in programma per i giorni di Pasqua su un tracciato che conosco molto bene scelto apposta per questo.
Anche io credo che per il ripido sia necessario avere familiarità con l'alpinismo (oltre che con la tavola), certo che alcune realizzazioni mi lasciano davvero a bocca aperta: ho letto sul Sani la relazione dei ragazzi di Agordo che l'anno scorso hanno sceso la sud dell'Agner, sembra incredibile...


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 Oggetto del messaggio: Re: SNOWBOARD RIPIDO
MessaggioInviato: 20/03/2010, 21:02 
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Località: Coazze
Oggi ho voluto utilizzare la split su una gita di ripido in Val Susa, chiaramente in salita almeno in gran parte me la sono portata sulle spalle, per quanto riguarda la discesa avevo qualche timore per la lunghezza 171, solitamente per le discese più dritte utilizzo una 163, devo dire che una volta presa confidenza dopo le prime curve, la voilè è veramente ottima grazie alla sua ridigità, forse un po pesante ma comunque maneggievole, avevo anche qualche perplessiatà sul profilo delle lamine molto fine, invece anche qui nessun problema.
Per quanto riguarda le curve al salto secondo me son molto utili soprattutto quando lo spazio è ridotto e la neve che si incontra è molto variabile, conducendo la curva infatti acquisti troppa velocità e se 4 m più sotto trovi una lastra sono cazzi, in condizioni di neve buone è chiaro che non conviene saltare poi anche qui dipende dall'inclinazione e da tante variabili, io spesso in una discesa alterno le diverse tecniche.

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