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 Oggetto del messaggio: Dolomiti: Mulaz e Forc. Marmolada
MessaggioInviato: 12/04/2010, 17:12 
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Località: Dolomiti (ogni tanto anche altri bei posti con belle montagne alte piene di powder)
Sabato con Denis siamo partiti molto presto dalla Val Venegia per la cima del Monte Mulaz…..
con il sonno che avevo ogni tanto mi girava perfino la testa e rischiavo di inciampare nelle peste ghiacciate della stradina…..peraltro pallosissima…..
Alle 6.40 incontro uno sci alpinista leggermente mattiniero che già scende (!) …. non stavo sognando….l’ha incontrato anche Denis che era un po’ più avanti di me….vai a sapere…..

Aumenta la luce e riesco a vedere il Travignolo

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e il canale dei Bureloni

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Sembra che siano in buone condizioni…..ma chissà se dentro ai canali la neve è dura o che…..

Noi infatti saliamo fino al passo del mulaz su neve molto dura….con la split sono costretto a montare i rampanti dopo soli 100-150 m di pendio, mentre gli scialpinisti vanno su senza problemi…..
tra l’altro anche con gli scarponi nuovi ho comunque male a un malleolo, soprattutto sui traversi verso sx… ovviamente sono tutti lunghi da quella parte…..
Dal passo in su gli altri proseguono fino in cima con i rampanti (o c’è qualcuno che è salito anche senza??????) mentre io dopo poche decine di m mi metto i ramponi e mi carico tutto sul groppone…..la salita finale con la split sarebbe stata molto ardua e avrei rischiato parecchio (anche con le ciaspe del resto…)
Per una volta siamo in cima ad un’ora decente (9.30) e non scalda come previsto, possiamo scendere abbastanza tranquilli…..dopo una bella pausa panoramica e rifocillatoria presso la campana della cima.
Numerose tracce scendono lungo la discesa diretta sulla parete est, mentre nessuno dei presenti sa se è possibile scendere anche nel canale esposto a NE, sulla carta ripido e dall’andamento sinuoso….da sopra non si capisce granchè…. quindi decidiamo di seguire le tracce presenti….
La discesa è molto bella, quasi aerea, nel suo piccolo probabilmente simile a quella sulle laste dell’Antelao, ma di impegno psicologico molto minore…..la neve è insperatamente farinosa per molti m di dislivello e possiamo fare dei gran bei curvoni……

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Ci fermiamo spesso per fare foto e esplorare con lo sguardo tutte le possibili varianti….ma il canale NE resta un po’ un mistero….probabilmente ha parecchi salti di roccia….troppo difficile per noi….
Avevo sentito parlare e letto di questa E del Mulaz come molto difficile e ripida…..cosa che non è…abbiamo valutato una pendenza media ben sotto ai 40°…c’è solo un punto dove bisogna superare un saltino di roccia che avrà al massimo 5 m sui 45° o poco più……di sicuro la difficoltà maggiore è l’orientamento in mancanza di tracce o di scarsa visibilità….
Il primo canalino a sx lo manchiamo di poco ma ne troviamo subito un altro, la neve è buona ma chi ci ha preceduto ha derapato e quindi non lo troviamo in buone condizioni….ma la discesa rimane molto entusiasmante….
Ormai siamo ad una quota dove la neve non è più bella, comincia la crosta, più facile da affrontare con la tavola, poi il firn….

L’ambiente è sempre grandioso
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Prima di arrivare al pianoro sotto al Col dei pedoci vediamo che c’è una zona svalangata…di fondo e bella grossa anche…..ma ormai siamo bassi…..la scelta è risalire e passarla a monte oppure attraversarla…..la attraversiamo….con non poco terrore….visto che c’è ancora qualche bel blocco “sospeso” che potrebbe scegliere il momento sbagliato per venire giù……per fortuna siamo veloci (altro che red bull ti mette le ali) e ci allontaniamo subito….
Dal piano in giù si soffre un po’ tra neve dura, diagonali e discesa su vecchie valanghe e torrenti, poi lungo la stradina innevata si arriva a Falcade.



Domenica anche la ragazza di Denis (Vivi) vuole fare qualcosa (a differenza di Cia e Lorenzo che fanno le “tarme”) quindi scegliamo di andare in zona forcella Marmolada con l’ausilio della cestovia, diminuendo di molto il dislivello in salita…..valutando poi in loco se salire sulla Vedretta del Vernel, sul Piccolo Vernel o in forcella, con la possibilità di scendere anche dall’altra parte….
Sabato sera il passo Fedaia mi risulta ancora chiuso (ma era meglio se chiedevo ai locals….poi scoprirò che si passa) quindi per evitare il lungo lago e per lasciare una macchina a Villletta Maria mi sparo un mega giro dell’oca per il Pordoi….
In salita vediamo subito che nel vallone N la neve non è male…..

Vivi sale con le ciaspe (Denis…la ragazza si merita una bella split!!!!!)
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La Vedretta sembra metà “cotta” (quella che prende il sole) e metà piena di onde…..e senza tracce…quindi ci ispira poco……
Il Piccolo Vernel è tracciato ma poco innevato per i miei gusti….e anche lui sembra abbastanza “cotto”…
Decidiamo quindi di salire in forcella…..

Da sotto possiamo vedere che la discesa nel vallone NW di Penia non è in buone condizioni e l’uscita è leggermente glassè….
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Per arrivare in forcella Vivi prova per la prima volta il “brivido” di una salita ripida, per prudenza le diamo una piccozza ma non servono neanche i ramponi, la neve non è durissima e Denis ha fatto delle peste che per noi è come salire una scala…
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Le emozioni per lei aumentano quando arriva in cima…..una prima volta su una cresta innevata fa sempre un certo effetto e vediamo che non si sente tranquilla…..
Allora mi armo di pala e visto che fa anche un bel freschetto faccio un bel po’ di spazio in cima, così si può stare in tre comodi e appoggiare gli zaini e fare tutte le operazioni con calma senza perdere giù niente (alla faccia di quelli che fanno strap strap con le pelli e sono già ripartiti)…
Nonostante tutto sto lavoro (ho trasformato una cresta di 20 cm in una piazzola di 4 mq) quando arrivano due tedeschi all’apparenza esperti li vediamo ben più timorosi di lei….una scena incredibile……uno dei due resta in ginocchio e scende giù per l’altro versante tremando…..e sì che c’erano tutte le possibilità per legarsi…..si portano dietro zaini enormi e non hanno un pezzo di corda???? Boh….
Decidiamo di scendere a N…..S è duro e pieno di groppi….resta freddo e arrivano le nuvole…...

Chiediamo a Vivi se vuole scendere assicurata….ormai è coraggiosa…dice che scenderà con la tavola ai piedi, senza corda (forse adesso ha più freddo che altro?)
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la scelta della discesa a N si rivela azzeccata…scendiamo su bella farina fino ai dossi che sovrastano le falesie di Pian Trevisan…..


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dove troviamo neve più dura…..
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Ma sempre in un ambiente maestoso, meno frequentato rispetto agli altri pendii della Marmolada

Poco dopo il divertimento puro finisce e si va verso la stradina militare, dove conviene scendere a piedi i punti più esposti e tocca il golgota della terribile risalitina finale verso Villetta Maria nella patocca carnivora.

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 Oggetto del messaggio: Re: Dolomiti: Mulaz e Forc. Marmolada
MessaggioInviato: 12/04/2010, 20:42 
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:ola:
bel reportage!

dalle foto sembra che nessuno di voi abbia l´imbrago...non lo usate mai per gite del genere?

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 Oggetto del messaggio: Re: Dolomiti: Mulaz e Forc. Marmolada
MessaggioInviato: 13/04/2010, 8:31 
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l'imbragatura si usa poco dalle ns parti....al massimo per entrare in qualche canale ripido, ma più che altro per testare i pendii quando si sospetta che ci sia l'accumulo
altrimenti ci sono i forti che fanno canali molto ripidi con calate all'inizio / in mezzo / alla fine....ma non sono molto nei miei gusti....anche se qualcosa di questo tipo ho fatto e farò.....più che altro come allenamento

domenica l'imbrago ce l'avevamo in zaino, assieme a 30 m di corda e anche i ramponi....qualche volta in forc. marmolada serve.....ma quando c'è abbastanza neve si sale e si scende senza problemi

negli ultimi anni grazie all'innevamento abbondante abbiamo spesso portato il materiale a fare un giro per niente....ma è sempre meglio avere dietro qualcosa in più, senza esagerare coi pesi....

proprio per questo usiamo imbragature leggere e di solito 1 o due cordini 30 m / 8mm

per cose più impegnative adesso abbiamo preso 2 mezze corde da 40 m / 8,2 mm

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 Oggetto del messaggio: Re: Dolomiti: Mulaz e Forc. Marmolada
MessaggioInviato: 13/04/2010, 12:49 
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io ho sempre dietro un paio di viti da ghiaccio e un discensore, che non si sa mai... ad esempio potevate fare una calatina sul tratto ghiacciato del canale di Penia :sbavo:
dalla foto sembrava ancora bello vergine!

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 Oggetto del messaggio: Re: Dolomiti: Mulaz e Forc. Marmolada
MessaggioInviato: 13/04/2010, 17:03 
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si la vite da ghiaccio in dolomiti serve là e forse in pochissimi altri posti se non nessuno.....ma certo non mi impelago in una discesa del genere in quelle condizioni e poi dover fare tutta quella manovra....
che poi in quel posto ce la siamo già vista brutta una volta....

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 Oggetto del messaggio: Re: Dolomiti: Mulaz e Forc. Marmolada
MessaggioInviato: 13/04/2010, 18:36 
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enrysno ha scritto:
che poi in quel posto ce la siamo già vista brutta una volta....

del tipo????racconta!

io l´ho fatta due anni fa ma con gli sci (l´anno prossimo se trovo le condizioni la ripeto con la split), mi é piaciuto un tot. certo calata e recupero della vite é una bella menata in termini di tempo, peró appunto a volte é un buon esercizio in vista del mt bianco, magari...

oppure un´idea sarebbe quella di lasciare una doppia ad inizio stagione, tipo Holzer@Pordoi. si potrebbe smezzare i costi.

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 Oggetto del messaggio: Re: Dolomiti: Mulaz e Forc. Marmolada
MessaggioInviato: 13/04/2010, 22:20 
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copio il vecchio report di luca dell'aprile 2006

Sabato sera ci sentiamo con Enry: "Se domani mattina è bello alle 8 ci vediamo alla cestovia della Marmolada".
Suona la sveglia, speriamo sia brutto, invece no, la giornata è splendida, forse un po' fosca, ma non ci sono nuvole.
Chiamo Enry : "facciamo alle 8:30, alle 8 non ce la faccio proprio"
Alle 8:30 io, Elena (la mia ragazza) ed Enry "puntuali" prendiamo la cestovia.
L'obbiettivo di giornata è salire fino all'inizio della schiena del mul di punta penia, per poi scendere in Canale nord-Ovest,
si tratta di un canalone bello ampio con pendenze attorno ai 40° per un dislivello di 500m che termina su una strozzatura la quale richiede spesso l'utilizzo della corda.
Un vento forte ci fa compagnia per tutta la salita, per fortuna non fa tanto freddo.
Un cento metri sopra l'inizio della schiena del mul io e Elena entriamo nel canale, facciamo qualche curva e ci mettiamo su un piccolo crinale ad aspettare Enry, due scialpinisti ci precedono e li vediamo scendere lungo il canale fino a perderli di vista.
Intanto ne vediamo altri due che scendono soli soletti dal piccolo vernel, una piccola slavinetta trascina per un 20m uno dei due, perfortuna solo spavento.
Enry intanto si attarda un po', apro un secondo i cellulare e lo chiamo, mi risponde "5 minuti e ci sono", nel frattempo mi arriva un sms, sono le mie nipotine, una 3 anni e l'altra un mese, che mi fanno gli auguri, già oggi compio 33 anni.
Poco più a sud di dove ci troviamo, da delle rocce alte un 20 metri parte una piccola colata di neve, poi un altra più grossa.
Io e Elena ci guardiamo, sentiamo delle voci, ma allora c'è della gente che sta scendendo, ma dove visto che c'è un salto di roccia, forse hanno sbagliato l'entrata del canale scendendo da punta penia e sono stati troppo alti... il tempo di pensare queste poche cose e sentiamo un rumore sordo, non più una colata, ma una cosa molto più grossa e dentro vediamo uno sciatore che viene trascinato a una velocità paurosa oltre il salto di rocce.
Appena la valanga impatta su canalone, dal lato sinistro (faccia a valle) si staccano a catena una serie di lastroni, è una valanga enorme che prende una velocità pazzesca e lo sciatore dentro. La massa di neve che nella parte alta del canale ha un fronte di circa 50 metri si incanala fino alla strettoia finale della discesa, giù per 400m.
Penso ai due che sono scesi da poco: speriamo siano già fuori.
Vediamo la valanga che continua per un pezzo anche sul piano sottostante la strozzatura.
Poi silenzio.
Mi guardo attorno, spero con tutte le mie forze che non si muova niente altro.
Sento salire un gran caldo, cosa facciamo ?
Scendere è troppo rischioso, metà del canale è ancora in bilico.
Intanto arriva Enry , gli urlo di uscire dal canale visto che è ancora in tempo, ma non mi sente.
Fortunatamente con un breve traverso riusciamo ad uscire dal canale ed arrivare in zona sicura all'inizio della schiena del mul.
Chiamo il 118, cerco di essere più preciso possibile mettendo da parte l'agitazione.
Mentre parlo con il pronto intervento alzo lo sguardo e capisco cosa è veramente successo :
in due hanno staccato sopra il canalone un lastrone spesso un metro per un superficie di circa 100 mq, uno dei due è rimasto su e sta risalendo a piedi visto che scendere non è possibile per il gran salto di rocce.
Enry dice che dovremo scendere a cercare lo sciatore, ma c'è troppo rischio che parta il resto del canale, nel frattempo vediamo che alcuni scialpinisti che erano più in basso, oltre il canale, si avvicinano alla zona della valanga, a questo punto decidiamo di scendere per la via normale.
Mentre scendiamo elicotteri del soccorso alpino salgono veloci verso forcella marmolada.
Quando arriviamo alla cestovia parliamo con guide addette al soccorso a cui raccontiamo la dinamica dei fatti e indichiamo le possibili persone coinvolte.
Sembra che intanto abbiano già tirato fuori due persone vive.
Mi chiama anche Fulvio, che essendo del soccorso alpino era stato allertato, e sapendo dove eravamo diretti si era subito preoccupato.
Saliamo in macchina e ce ne andiamo, mi suona il cellulare, è mio papà che mi dice che c'è stata una valanga in marmolada, mentre fingo
di non sapere niente non posso fare a meno di pensare che se Enry non avesse tardato di quei 5 minuti la valanga ci avrebbe portato via tutti e tre.


poi Luca ha disegnato la loro posizione e la traiettoria dello sciatore nella valanga su una foto fatta da uno del soccorso che per caso passava in moto per il fedaia


cosa intendi per lasciare una doppia? lasciare una corda, anche statica non mi sembra un'idea geniale....chissà se la ritrovi e in che condizioni....ci vorrebbe un ancoraggio fisso in una posizione sempre raggiungibile, forse non facile da realizzare.....e poi non so se sei al corrente ma dalle ns parti gli spit sono visti male....anche quando contribuirebbero alla sicurezza...invece guarda un po' nessuno dice niente contro le ferrate e i rifugi albergo


Allegati:
valanga_marmolada 9 aprile 2006.jpg
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 Oggetto del messaggio: Re: Dolomiti: Mulaz e Forc. Marmolada
MessaggioInviato: 13/04/2010, 22:57 
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:capelli: :eek: :incredible:
mammamia!!!!

cacchio che esperienza terribile deve essere stata!

mah io l´ho buttata li...non penso che qualcuno salga apposta per fregarsi una statica, voglio sperare che non siamo arrivati a sti livelli! dopotutto in valle non ho mai sentito dire che qualcuno si é fregato la corda nel canale Holzer. per quanto riguarda la diatriba spit, sono d´accordo con te anche se non penso che nessuno direbbe niente per uno spit che permetta di superare una cornice ghiacciata o simili...anche per la cascatella di holzer c´é un fittone. il problema sono quelli che hanno fatto diventare parete sud della marmo e il piccolo vernel una falesia tipo arco, che fanno girare le palle a tutti!
ti ripeto, io la butto li, perché mi piace quel canale.

in caso mezze corde qui in germania ne trovo un tot aggratis.

ps: oh ma ti stanno proprio sulle balle le ferrate, eh??? :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
ma come? e la mitica tridentina che sembra l´autostrada del sole il we di ferragosto?

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 Oggetto del messaggio: Re: Dolomiti: Mulaz e Forc. Marmolada
MessaggioInviato: 14/04/2010, 9:01 
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si io dicevo che con tutto quello che svalanga là credo sia difficile che la corda resti in buone condizioni a lungo tempo.....

ma sull'holzer hanno messo una fissa?

spit: quando ho accennato della cosa su the top mi hanno crocifisso tutti.....

io ho fatto un po' di arrampicata e solo 2-3 vie in montagna (quando ho trovato un amico che è andato da primo), adesso non arrampico più da qualche anno ma non mi risulta che la sud della marmolada sia spittata come una falesia
ho parecchi amici che mi hanno detto che le classiche e le vie di giordani hanno dei bei viaggi tra una protezione e l'altra
e mi risulta che le vie a spit siano ben dure e con grado alto obbligatorio, forse sono male informato

ferrate e rifugi-albergo: sicuramente fanno turismo ma dire no agli spit e niente su queste cose mi sembra che ci sia parecchia incoerenza

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 Oggetto del messaggio: Re: Dolomiti: Mulaz e Forc. Marmolada
MessaggioInviato: 14/04/2010, 14:38 
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Confermo che in holzer c´é una doppia alla cascata di ghiaccio. c´é anche un video su iutiub che peró non trovo piú.

per quanto riguarda canale no penia, adesso é cmq troppo tardi! se caso se ne parla piú avanti, e se caso io non mi farei problemi a mettere un fittone, in primo luogo perché non violo nessuna legge! sicuramente un fittone ha meno impatto di un pilone della funivia o del rifugio-museo-astronave in marmolada!
enrysno ha scritto:
ho parecchi amici che mi hanno detto che le classiche e le vie di giordani hanno dei bei viaggi tra una protezione e l'altra
e mi risulta che le vie a spit siano ben dure e con grado alto obbligatorio, forse sono male informato


beh a parte che quanto vasta é la parete sud della marmo? un km?
ci sono un sacco di vie stoiche e uniche tipo la cattedrale di Maffei Leoni e Frizzera che ha ad oggi una ripetizione!
peró poi ci sono vie tipo quelle di S.M. e L.C. :cattivo: che al di la degli spit (che io approvo) hanno scavato gradini, allargato buchi da due dita ecc ecc...

io la penso piú o meno cosí :
Cita:
...la rinuncia, l'obbiettività, il confronto, l'impegno, sono cose da vecchi, come lo sono io. Al giorno d'oggi, non siamo più noi a doverci preparare per tentare di essere all'altezza delle difficoltà che affronteremo. Ma è prassi diffusa, sia in alpinismo che nella vita, che le difficoltà debbano adeguarsi ai nostri mediocri mezzi, la sconfitta non è prevista... R.L.


oh dai siamo off topic di brutto, tipo menate sui massimi sistemi dell´alpinismo!
basta cosí!

certo che fai sempre delle belle gite, complimenti! :Thumbup:

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