Dopo due rapidi e brevi test che trovano il tempo che trovano, ecco alcune brevi impressioni sulla nuova Burton Freebird. Direi che complessivamente le impressioni sono positive.
Tavola provata con gli Spark Fuse.
Anche l'occhio vuole la sua parte, graficamente la Freebird è decisamente accattivante, la soletta è completamente nera con solo una piccola B di Burton (io me la aspettavo arancione), il Top è anche lui completamente nero con solo dei "graffi" arancioni vicino alle lamine, al centro verso il nose c'è una bella serigrafia grigia ben rifinita di un rapace.
La misura è 162, lo shape è particolare non ha nulla a che vedere con quello della Malolo e neppure con quello della Sherlock (se non forse la coda simile), è molto particolare con un nose contenuto e con il tapered che sale in modo molto dolce e progressivo.Il tail che mi aspettavo di dimensioni più contenute è quasi analogo al nose, insomma uno shape strano e difficile anche da spiegare, da scoprire, direi quasi un prototipo. Inoltre insieme ai "cartoncini" della tavola non vengono fornite le misure della stessa...
Per quanto riguarda invece le rifiniture la tavola è curatissima in tutti i particolari.
Ma passiamo alle prove:
Sabato
Risalita prima lungo un bosco poi su per piste (a tratti ghiacciate), in salita si comporta bene, salendo lungo una pista ogni tanto la lamina interna partiva, va detto che era una lastra di ghiaccio, la misura non eccessiva 162 rende molto agevoli le inversioni, direi che come prestazione in salita è una via di mezzo tra la vecchia Burton S-series che era un disastro e la Voile Mojo (quella dell'anno scorso) che si comportava molto bene.
Discesa lungo piste ghiacciate e tratti di neve farinosa che poggiava su fondo marmoreo. Devo dire che rispetto alla vecchia Burton su questo terreno si comporta molto bene vuoi per la minore sciancratura rispetto alla vecchia s-series, vuoi per la rigidità magiore, la tavola è molto reattiva e risponde subito, mi è sembrata inoltre molto stabile anche quando si acquista velocità.
Unico difetto il gancio in punta come per la vecchia Burto s-series tende sempre ad aprirsi
Test 1 direi superato e impressioni positive
Domenica
Gita di circa 1000 m di dislivello in Val Susa, alla partenza 50 cm in alto 1 m circa di neve traccia da fare
(per fortuna non da solo), salito utilizzando l'alzatacco per gran parte della salita viste le condizioni di innevamento, in salita devo dire che si è comportata sempre bene, ance se con tutta aquella neve non ho molto da dire.
In discesa la neve era veramente abbondante (avrei voluto la mia Dupraz) e nei primi prati non eccessivamente ripidi era difficile prender velocità, questo anche per il fatto che con i fori presenti sulla freebird non è possibile arretrare (come piace a me) eccessivamente l'attacco posteriore e questo obbliga a dover lavorare molto di gamba stando arretrati, dopo la prima parte non ripida arrivano dei bei boschi in cui le pendenze aumentano, qui la tavola si comporta decisamente bene, molto agile e reattiva in mezzo alle piante, anche quando lo spazio di manovra e molto limitato.
Nel complesso direi che, in fresca abbondante, va decisamente meno bene della vecchia S-Series 168 a livello di galleggiabilità sul controllo direi che siamo a livelli simili, rispetto invece alla Voilè 171 direi la Freebird è superiore sia in termini galleggiabilità nonostante le misure più ridotte, sia in termini di galleggiabilità, ma sopratutto la reattività e il controllo sono decisamente superiori.
Test 2 direi superato in parte, in fresca (anche se va detto che le condizioni erano particolari) mi sarei aspettato qualcosa di meglio, ottimo invece direi il controllo e la manovrabilità.